Battipaglia. Un comunicato stampa del direttore generale dell’ASL Salerno, qualche giorno fa annunciava il prossimo commissariamento dell’ospedale di Battipaglia, su richiesta del direttore sanitario del presidio.
Il movimento civico Etica per il buon governo, presieduto dalla dott.ssa Cecilia Francese, ha ritenuto doveroso fare appello all’amministrazione battipagliese affinché si adoperi per evitare sprechi e ottimizzare l’uso delle risorse; inoltre, l’amministrazione è invitata a precisare che, in tutti i campi ma soprattutto nella sanità, bisognerebbe prima fissare gli standard al di sotto dei quali non è possibile scendere e eventualmente operare una rimodulazione delle spese.
“Una politica rivolta solo ai tagli indiscriminati genererebbe una riduzione ulteriore del servizio con scarsi vantaggi in termini di recupero delle inefficienze. Anzi, su una dimensione ridotta, le inefficienze probabilmente aumenterebbero. Come movimento civico abbiamo l’onere e l’onore di rappresentare gli utenti del servizio sanitario e perciò “pretendiamo” che chi ci amministra ottimizzi le spese ma senza penalizzare l’offerta sanitaria.
Se è vero che ALPI e straordinari in eccesso gonfiano i costi della sanità, è anche vero che è la carenza di personale che obbliga certe scelte. Non si può avere botte piena e moglie ubriaca: o si assume nuovo personale o si devono accettare straordinari e ALPI. Noi di Etica naturalmente siamo favorevoli a nuove assunzioni (si pensi solo al vantaggio di garantire ricambio anche culturale nel personale e al non ritrovarsi tra 10 anni il personale vecchio e dimezzato dai pensionamenti) e abbiamo calcolato che nell’ASL Salerno coi soldi spesi per pagare ALPI e straordinari si potrebbero assumere oltre 400 tra infermieri e medici. In attesa di nuove assunzioni però resta obbligatorio il ricorso ad ALPI e straordinario e non ci piace neppure che si diffonda l’idea che ci sia un mondo di professionisti che illegalmente, immotivatamente, viene pagato in eccesso.
Premesso che con nuovo personale il problema sarebbe azzerato di fatto, si proceda pure a rivedere, ma senza criminalizzare “a priori” e soprattutto senza attivare meccanismi che portino a scadimento dell’offerta sanitaria. Se poi qualcuno ha abusato di certi istituti o ha lasciato che qualcuno abusasse si individui e si punisca chi ha colpe e non si penalizzi tutto il personale che lavora con serietà e si tuteli l’utenza e il cittadino che paga le tasse.
Gli ospedali della Valle del Sele offrono un servizio indispensabile al territorio che non ha senso annichilire pensando di dirottare l’utenza verso altri presidi. Fino a qualche mese fa si parlava con orgoglio e speranza di un futuro Ospedale unico della Valle del Sele. In questa ottica bisogna tornare a ragionare. Per parlare di investimenti sia per quanto riguarda il personale che per quanto riguarda strutture (per esempio ci sono lavori da fare per il decoro e la sicurezza del presidio di Battipaglia) e strumentazione (la risonanza magnetica ferma da tempo non è ammissibile e ci chiediamo quanto gravi sulla spesa dell’azienda l’incremento di prestazioni in convenzione; ora anche la radiologia ordinaria è semiparalizzata).
Etica per il buon governo senza voler entrare in conflitto chiede dunque all’amministrazione sanitaria di ripensare all’organizzazione della sanità nella Valle del Sele, tornando per un attimo a sentire le istanze di un territorio che, per estensione e numero di abitanti, necessita di strutture sanitarie qualificate, in grado di garantire risposte articolate, che vadano ben oltre l’urgenza e l’emergenza, che non possono né devono rappresentare l’unica mission di strutture con vocazioni da sempre ben diverse.
A completamento di queste riflessioni, Etica per il buon governo ritiene indispensabile una iniziativa istituzionale che veda affiancati tutti i comuni della piana del Sele (azione sollecitata inutilmente da anni), atteso che la carenza di azione “politica” cittadina ha lasciato che la situazione della sanità degenerasse. E nel frattempo si farà carico di organizzare un primo momento di riflessione sulla sanità cittadina e della Valle del Sele, invitando forze politiche, sindacati, operatori della sanità e soprattutto cittadini-utenti”.