La Cisl Fp ha proclamato lo stato di agitazione e indetto un’assemblea di tutti i lavoratori degli ospedali di Battipaglia, Eboli, Oliveto Citra e Roccadaspide che si terrà lunedì 10 marzo alle ore 10 presso la sala riunioni dell’ospedale di Eboli.
Il Segretario Generale Cisl Fp Pietro Antonacchio ha chiarito in una nota le motivazioni della manifestazione che riguardano la riorganizzazione della rete ospedaliera, con specifico riferimento alla proposta elaborata per l’Ospedale Unico della Valle del Sele.
“E’ inutile sottolineare – scrive Antonacchio – che, per fortuna, dopo anni di discussioni si è addivenuti alla considerazione che l’ospedale unico può essere, all’interno di una dipartimentalizzazione orizzontale e trasversale, una coerente pratica immediatamente realizzabile, se e qualora si decida di affrontare il problema in un’ottica di valorizzazione delle eccellenze e delle specialità e di razionalizzazione delle duplicazioni esistenti per evitare ulteriori sprechi derivanti da vecchie logiche clientelari cui seguivano proliferazione di incarichi, allo stato difficilmente sostenibili”.
E aggiunge. “Purtroppo bisogna prendere in seria considerazione che la ipotesi elaborata, per quanto attiene le nostre semplici osservazioni, non ha valutato il fabbisogno ed i servizi esistenti, non ha in nessun modo valutato la necessità in primis di garantire un’organizzazione dell’offerta territoriale e di prossimità adeguata e la sicurezza degli interventi di emergenza-urgenza. In assenza di tali evidenti peculiarità qualsiasi progetto di riorganizzazione è destinato a naufragare, con grave perdita di qualità dell’assistenza e del numero delle prestazioni”.
Quello che nei fatti si sta realizzando, secondo la Cisl Fp, è una riorganizzazione della rete ospedaliera utilizzando il solo criterio della riduzione del numero dei posti letto, con il rischio di fare delle scelte paradossali che non garantiscono ai cittadini un’assistenza sanitaria pubblica accessibile, efficiente, efficace e di qualità.
“Siamo sicuri – ha concluso Antonacchio – che la difesa incondizionata di posti letto non è una strada da perseguire per il solo scopo di realizzare una sanità che risponda ai bisogni dei cittadini, ma siamo altrettanto certi che non si può procedere con criteri prevalentemente ragionieristici. Occorre organizzare e riqualificare i servizi socio-sanitari al fine di offrire le giuste tutele in termini di tempestività e sicurezza, soprattutto nella capacità di trattare le emergenze e rispondere sui territori in cui si vive l’effettivo bisogno di salute, in particolare nelle condizioni di cronicità e fragilità. Tutto ciò non potrà essere realizzato se non si analizza la realtà nella quale si vuole intervenire, non si garantisce la “contemporaneità” delle riconversioni e del potenziamento dell’assistenza territoriale, e non si coinvolge nel processo la cittadinanza e le organizzazione civiche e di pazienti”.
In merito interviene anche il sindaco di Eboli Melchionda.
“Si tratta di una battaglia che possiamo vincere – afferma il primo cittadino – solo se scendiamo in campo tutti insieme, al di là del colore politico, con un comune obiettivo: difendere il sacrosanto diritto di ognuno ad avere una adeguata e degna assistenza sanitaria. Intendo rivolgere a tutti l’invito, ai singoli, alle associazioni, ai comitati e ad ogni gruppo presente sul nostro territorio.”