Lancusi. Questa mattina ha avuto luogo a Lancusi la protesta degli studenti: più di 500 ragazzi sono partiti da piazza Ferrovia, a Salerno, per arrivare alle sede universitaria, occupando la facoltà di Medicina e Chirurgia.
“Numero chiuso? Meritiamo di scegliere”. Questo il motto degli studenti che lottano contro il decreto n.85 del MIUR che ha tagliato 1/4 di posti disponibili per la facoltà di medicina, odontoiatria, veterinaria ed architettura. Per la altre facoltà il problema rimane lo stesso in quando il 60% dei corsi è a numero programmato, così facendo i giovani hanno pochissime possibilità di entrare a far parte di un corso di studio universitario.
Inoltre, i test di accesso alle facoltà creano ancora più problemi agli aspiranti universitari: verranno svolti ad aprile, quindi gli studenti dovranno conciliare lo studio per la maturità con quello per i test di ingresso.
Quindi le prove d’accesso sono reputate sempre più difficili. Colpa delle facoltà troppo esigenti o delle scuole superiori poco qualificate? Domanda alla quale non si può dare una risposta. I test ormai vertono su argomenti raramente trattati all’interno dei programmi scolastici, richiedendo una preparazione davvero difficile.
Gli studenti hanno avuto un riscontro positivo. Fanno irruzione all’interno dell’università creando disagio tra chi era lì per fare orientamento. Accolti dai docenti universitari, i rappresentati degli istituti superiori Genovesi, Severi, Da Procida, Santa Caterina-Amendola, Da Vinci, sono stati invitati presso la sala docenti discutendo sui punti per cui ha preso atto la vicenda.
“Abbiamo creato una rete di collaborazione – spiegano le giovani rappresentanti degli studenti Chiara e Veronica – I docenti hanno capito il nostro disagio spiegando che il problema non è della struttura ma del Ministero. Saranno con noi nelle prossime manifestazioni e ci sosterranno creando anche momenti di incontri con tutti gli studenti salernitani delle scuole superiori”.
La lotta è ancora dura ma i giovani non si lasciano scoraggiare, a breve si conosceranno le prossime mosse.
Clemente Donadio