Dino Verrone è il nuovo segretario della “Federazione dei Giovani Socialisti” della provincia di Salerno. Ventitreenne, studente universitario presso la facoltà di ingegneria ambientale, Verrone è un ragazzo di poche parole ma dalle idee chiare.
Un filo di barba che gli contorna il viso e la coppola sempre calcata sul capo sono gli emblemi di uno stile retrò in perfetta linea con il suo credo politico. “Aderire oggi ai valori del socialismo non è una scelta semplice – dice con un velo di malinconia – per fortuna però c’è ancora chi ci crede”. Originario di Albanella, il neosegretario non fa mistero del fatto che sia solo uno zoccolo duro di simpatizzanti ad ‘ostinanarsi’ ancora ad aderire al socialismo. “Al circoletto locale sono circa una ventina gli aderenti, niente male se si considera che alle elezioni solitamente il partito si attesta sull’1%”.
Una passione quella di Verrone nata quando era poco più che un bambino. “Mastico politica da quando avevo 15 anni. Si può dire che ce l’ho nel sangue ormai, anche se devo tutto a Diego Rufo – membro del consiglio nazionale del partito – è stato lui ad indirizzarmi ed a seguirmi è una persona dalla competenza e disponibilità infinita”.
Ripristino del rapporto fiduciario tra chi amministra la cosa pubblica ed i cittadini come cifra costante del suo mandato biennale. “La mia missione – sottolinea sarà quella di fare in modo che le persone ed in particolare i giovani tornino ad amare la politica. Le persone si sentono tradite, è giunta l’ora di fargli cambiare idea e portarli nuovamente ad avvicinarsi alle istituzioni”.
Tutela dei generi e reddito salariale minimo sono gli aspetti su cui puntare nei prossimi mesi.
“Viviamo una grande emergenza sociale, è necessario quindi riportare l’attenzione della politica nazionale e non solo, sui temi dell’uguaglianza di fatto tra uomini e donne. Tutto ciò ovviamente non può essere disgiunto dall’assicurare un reddito minimo a tutti coloro che non hanno un lavoro”.
Scontato l’appoggio alle prossime elezioni europee al presidente del parlamento Martin Schulz candidato alla presidenza della commissione.
“Sosterremo Schulz senza se e senza ma attivandoci anche a livello locale. Già siamo in procinto di allestire dei comitati”
Come conciliare poi un presente tutto all’insegna della globalizzazione e una politica che dei vecchi valori sembra serbare solo il ricordo è gioco facile quando si prende a prestito le argomentazioni di Riccardo Nencini. “Come dice il presidente al giorno d’oggi bisogna essere strabici, un’occhio rivolto al passato ed uno al presente”.
La sfida per chi si ostina a guardare al futuro con le lenti del passato è appena iniziata.
Raffaele de Chiara