Eboli. Si è tenuta questa mattina l’assemblea dei lavoratori del Presidio Ospedaliero per discutere delle problematiche legate all’emergenza sanitaria, indetta dalla CISL FP Salerno.
All’incontro è intervento anche il sindaco di Eboli Martino Melchionda. “L’inconsueto commissariamento – ha dichiarato il primo cittadino – del nostro presidio prima, e di tutti quelli del comprensorio dopo, sta producendo conseguenze gravissime in termini di assistenza sanitaria, e, tra le altre cose, sta letteralmente offendendo la dignità delle persone, dei pazienti e dei lavoratori. Si tratta di una vicenda destinata ad incidere in maniera estremamente negativa, e questo in ragione del mandato che il commissario ha ricevuto: comprimere i servizi, impedire di svolgere le attività sanitarie e spostare altrove personale ed utenza”.
Il piano ospedaliero di Squillante riduce l’emergenza, e sposta altrove ben 300 dipendenti dei quattro ospedali; da esso emerge un destino comune per l’intera Valle del Sele e di tutti i cittadini che ruotano intorno ad essa.
“Ci sono tutti i presupposti – sottolinea Melchionda – per credere che questa attività di ‘killeraggio’ che si sta compiendo gode di una vergognosa copertura politica da parte della destra che governa la sanità campana. E’ per questo che, ancora una volta, insieme agli altri sindaci, chiediamo di essere ricevuti da Caldoro, prima di passare ad azioni di forza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche i capigruppo di maggioranza Vincenzo Rotondo per il Partito Democratico, Francesco Rizzo per l’IDV, Arturo Marra per l’Api e Pietro Mazzini per Eboli Libera: “Si tratta di un vero e proprio attacco alla Valle del Sele ed ai nostri ospedali, portato avanti con determinazione e protervia. E’ tutto questo avviene nell’assordante silenzio della destra locale che continua a nascondersi. Siamo pronti ad invitare i cittadini a scendere in piazza e chiediamo anche a chi rappresenta ad Eboli il centro destra – lo schieramento di chi sta danneggiando il nostro territorio – di avere il coraggio di scendere in campo per difendere il diritto sacrosanto di ogni cittadino ad avere una degna assistenza sanitaria”.