Fisciano. I 123 milioni di euro stanziati per la realizzazione della terza corsia sono ormai una tematica all’ordine del giorno.
A tale proposito, il prossimo 18 marzo i lavoratori del settore dell’edilizia della Provincia di Salerno terranno un presidio nei pressi di Piazza Amendola, dinanzi alla Prefettura di Salerno, per protestare contro la vicenda della revoca dei finanziamenti CIPE per il completamento della Salerno Avellino.
“Abbiamo subito l’ennesimo scippo da parte del Governo centrale”, dichiara Ferdinando De Blasio, Segretario Provinciale della FILCA CISL, “anche per l’inadempienza dell’ANAS che non ha completato, nei tempi annunciati, il progetto definitivo e per colpa della Regione Campania che, nel frattempo, non ha sottoscritto l’accordo quadro per l’inizio vero e proprio dei lavori.” La manifestazione del prossimo 18 Marzo sarà di carattere provinciale e, già dalle prime ore del mattino, arriveranno lavoratori e sindacalisti da tutto il territorio.
“Alla Prefettura di Salerno”, prosegue il Segretario De Blasio, “chiediamo di attivare un tavolo permanente di crisi per affrontare situazioni difficili come quella che ha interessato la Salerno Avellino. E’ il momento che anche a Palazzo di Governo si cambi strategia: dalla politica del mero ascolto c’è bisogno che si passi ad azioni concrete”.
Interviene anche il sindaco di Fisciano Amabile. La possibilità di vedere sfumata la realizzazione della terza corsia sul raccordo autostradale Salerno-Avellino non lascia indifferente il sindaco.
“Il nostro Comune – ha dichiarato Amabile – metterà in campo tutte le risorse disponibili per tentare di recuperare i fondi Cipe indispensabili per la realizzazione degli interventi sulla bretella Salerno – Avellino. A sostenerci ci sarà anche l’On. Tino Iannuzzi, che da tempo si sta battendo alla Camera per far ottenere a quest’opera i giusti riconoscimenti e le dovute attenzioni”.
Entro il prossimo 30 giugno l’ente nazionale delle strade non potrà assicurare il proprio impegno fattivo per l’avvio dell’opera, così come comunicato al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro che, a quanto pare, avrebbe messo in moto le macchine per riuscire a reperire differentemente almeno una parte dei fondi necessari per il raccordo Salerno-Avellino.
La giunta regionale ha infatti appena pubblicato la delibera 39, un nuovo caposaldo degli investimenti sui trasporti. Il documento, con allegati e tabelle, ufficializza una ricognizione di interventi attuati e opere prioritarie, considerate le risorse disponibili con le varie programmazioni europee Por, Fas e relative economie. Come si evince dalla delibera 39, l’ente nazionale delle strade presieduto da Pietro Ciucci ha confessato alla Regione che non potrà fornire al Cipe le «obbligazioni giuridicamente vincolanti» chieste per il 30 giugno. In attesa della soluzione avanzata dalla Regione, che tenterà di recuperare 84,8 milioni di euro sostituendo su interventi in fase “avanzata” i soldi destinati ai progetti “in ritardo”, il Comune di Fisciano ha garantito il massimo impegno per evitare che il Sud perda questa importante opportunità di sviluppo.
Interviene anche l’assessore alle infrastrutture, Pietro Damiano Stasi.
“Di fronte allo scippo perpetrato dal Governo sul finanziamento di 123 milioni di euro per la realizzazione della terza corsia del raccordo autostradale Salerno-Avellino, il segretario provinciale della CGIL, Maria Di Serio, appare alquanto distratto. La Provincia di Salerno non è mai stata latitante e sin dall’inizio ha lavorato, con successo, grazie all’impegno dell’onorevole Edmondo Cirielli, affinché il finanziamento venisse concesso dal Governo. Un fatto conosciuto e incontestabile”.
Nei mesi scorsi il presidente Iannone ha sollecitato, con una nota ufficiale, il ministro dell’Infrastrutture perchè seguisse la questione della messa in sicurezza e dell’ampliamento del raccordo, decisiva non solo per le province di Salerno, Avellino e per la Campania, ma di indubbia valenza nazionale.
“Anziché lasciarsi andare a polemiche strumentali con asserzioni che non rispondono al vero e che denotano una colpevole e scarsa conoscenza di questo problema e ci auguriamo solo di questo – conclude Stasi – il segretario Di Serio impieghi le sue forze e sprechi il suo fiato per tutelare le giuste cause dei lavoratori e per documentarsi un po’ meglio in futuro”.