È partito il conto alla rovescia: da oggi scattano i famosi 100 giorni del nostro neo premier Matteo Renzi. Questa volta non si tratterà di un esilio, bensì del tempo promesso dall’ex sindaco di Firenze per risollevare le sorti del nostro paese.
Nel corso del consiglio dei ministri di ieri, ribattezzato “il mercoledì di Matteo Renzi”, sono state presentate tutte le riforme che il nuovo governo porterà avanti nei prossimi mesi. Le principali iniziative riguarderanno il cuneo fiscale, riforme in materia di lavoro con lo Job Act, l’edilizia e la spending rewiev.
Tra le promesse, l’aumento di 80-100 euro sulla busta paga dei lavoratori che guadagnano meno di 1.500 euro lordi al mese. Bisognerà aspettare il 27 maggio, prima dell’effettiva attivazione della riforma. Si tratta, annuncia il premier, di fondi che saranno ricavati dai risparmi della spesa pubblica, senza intaccare le tasse che non subiranno aumenti.
Tra i risparmi, un taglio del 10% sull’IRAP per le aziende “è una notizia positiva -dichiara Giuseppe Bortolussi segretario del CGIA- oltre quattro milioni di aziende saranno interessate da questa riduzione d’imposta. Le più beneficiate saranno le attività con il maggior numero di dipendenti, ma anche quei lavoratori autonomi che svolgono la propria attività senza alcun collaboratore potranno goderne”.
In materia di lavoro, nonché una delle principali cause della crisi economica del paese, soprattutto in merito all’annosa questione di disoccupazione giovanile saranno attivate diverse riforme. Prima fra tutte lo Job Act, finalizzato alla semplificazione normativa, attraverso l’alleggerimento delle pratiche burocratiche in materia di contratti a termine ed apprendistato: in pratica sarà snellita la legge Fornero. La platea dei giovani, allargata dai 25 ai 29 anni, potrà usufruire di un finanziamento di circa 1,7 miliardi di euro, destinati alle agenzie regionali.
Per quanto riguarda i risparmi, si contano circa tre miliardi di euro; s’interverrà sul taglio degli stipendi della pubblica dirigenza e sulle pensioni con gli assegni più alti.
Per il piano casa sono stati previsti circa 1, 7 miliardi di facilitazioni fiscali per chi decide di destinare le abitazioni di proprietà agli affitti. Altri 472 milioni sono stati stanziati per l’edilizia popolare, ed un finanziamento di 200 milioni destinati al fondo affitti concordati.
La legge elettorale sarà volta a garantire la governabilità di almeno cinque anni, rifiutando le larghe intese ed inoltre sarà abolito il senato.
Una riforma che ha suscitato l’ilarità del presidente del consiglio, che ha accolto i ministri dicendo “venghino siori venghino, venderemo le auto blu!”, è stata la proposta di vedere, in un’asta on line, almeno 100 auto blu. Che si dia inizio alle danze, o meglio alle riforme.