La revisione strutturale della spesa pubblica è l’asso nella manica con il quale Matteo Renzi intende finanziare buona parte della proposte che caratterizzano la sua azione di Governo. Ancora non è del tutto chiaro, però, a quanto ammonterà effettivamente il risparmio proveniente dalla spending review.
E’ possibile ricostruire con un certo grado di precisione la lista delle voci sulle quali il commissario straordinario Carlo Cottarelli intende agire.
Sono previsti 800 milioni di euro dal taglio della voce beni e servizi, 200 milioni dalla pubblicazione telematica degli appalti pubblici, 500 milioni dallo sfoltimento dei dirigenti delle P.A., 100 milioni dalla riduzione delle consulenze, 100 milioni dei corsi di formazioni, 100 milioni all’illuminazione pubblica e altri 400 da altre eventuali proposte ministeriali.
Gli stipendi dei dirigenti potranno subire sforbiciate comprese tra l’8 e il 12 per cento, per un risparmio complessivo di 1,7 miliardi.
Oltre a chiudere e vendere 385 caserme, il governo potrebbe vedere la portaerei Garibaldi (non tanto per l’incasso, quando per non doversi più sobbarcare gli enormi costi di gestione). Potrebbe essere rinegoziato il piano di acquisto degli F35. Non spenderemo più 12 miliardi di euro in 12 anni per 90 cacciabombardieri, ma 6 miliardi per 45 aerei. Previsti 3,1 miliardi in meno per il comparto salute. La riorganizzazione delle Province, quest’anno, dovrebbe comportare un risparmio di 100 milioni. Per la politica ridurre i costi determinerà risparmi per 400 milioni nel 2014.
Alcuni dei trasferimenti statali e regionali ritenuti inutili potrebbero essere eliminati; saranno tagliati i sussidi alle imprese per un totale di 1,4 miliardi, quelli alle ferrovie per 300 milioni, e altri 100 milioni saranno sottratti al trasporto pubblico.
Per le spese settoriali rientrano capitoli quali le pensioni. Complessivamente, ammontano a 2,2 miliardi di euro.