Acerno. Ennesimo incontro tecnico in Provincia per reperire le risorse necessarie a rimettere in sesto la ‘Maccaronera Pezze‘ la strada comunale alternativa alla ex statale 164 che nella notte tra il 6 e il 7 febbraio scorso è stata resa inagibile da una frana.
Questa volta l’amministrazione provinciale guidata dal presidente Antonio Iannone si è resa disponibile a stanziare 20.000 euro che si andranno ad aggiungere agli altri 40.000 euro recuperati dalle casse dei Comuni di Montecorvino Rovella ed Acerno per un totale di 60.000.
Risultata invece infondata la notizia data qualche settimana fa che ai finanziamenti avrebbe partecipato anche il Comune di Giffoni Valle Piana.
All’incontro a Palazzo Sant’Agostino erano presenti il presidente dell’assise provinciale e consigliere regionale Fernando Zara, l’assessore regionale alle opere e lavori pubblici Edoardo Cosenza, il sindaco di Acerno Vito Sansone, e quello di Montecorvino Rovella Egidio Rossomando, i rispettivi responsabili degli uffici tecnici, Carmine Salerno e Paolo Carrafiello, l’ingegnere della Provincia Lorenzo Criscuolo.
“Reperire questi fondi – spiega il primo cittadino acernese Vito Sansone – è stato possibile presentando un progetto di protezione civile in virtù dello stato di emergenza in cui si trova il nostro paese. Solo così abbiamo potuto muovere la macchina burocratica provinciale almeno per i lavori di somma urgenza, consapevoli che per tutte le criticità della strada molto altro ancora va fatto in sede regionale”.
Dal giorno dello smottamento se da una parte si è dato una risposta efficace per non condannare al totale isolamento Acerno, dall’altra continua ad esserci forti polemiche per le condizioni di dissesto in cui versa la strada e per le ricadute di responsabilità sui comuni interessati.
Tecnicamente questa bretella appartiene al Comune di Montecorvino Rovella, ma per Acerno costituisce l’unica via percorribile per raggiungere gli altri comuni della Provincia e per questo non manca di far sentire la propria voce nelle sedi istituzionali. Da qui una serie di ininterrotte iniziative alle volte anche contrastanti tra i due centri picentini. Un primo intervento del sindaco Rossomando fu di proibire il transito dei mezzi di trasporto sulla via secondaria, decisione subito contestata da Sansone che ottenne dalla Provincia la revoca del provvedimento e l’ impegno di installare quanto meno dei semafori nei punti più critici. Dopo un paio di giorni dalla loro collocazione a carico dell’ente territoriale furono rimossi dal Comune di Montecorvino Rovella perché giudicati inefficaci a garantire la sicurezza dei veicoli.
I piccoli accorgimenti effettuati su questo tratto viario si debbono alla Comunità montana, che se pur apprezzabili nelle intenzioni, nella sostanza risultano insufficienti a migliorare il manto stradale che in più punti risulta privo di asfalto. Una situazione che rende sempre più difficile ai trasporti scolastici e ai mezzi pesanti di raggiungere il comune montano.
Dura la posizione del sindaco Sansone sull’operato di Montecorvino Rovella: “L’amministrazione cerca solo di sfruttare questa condizione di disagio per ottenere più soldi dalla Provincia e riempire le casse comunali a fronte delle spese da sostenere, senza pensare a quelle che sono le reali esigenze dei tanti pendolari che usufruiscono di quella strada”.
Intanto nei prossimi giorni la Regione vaglierà le relazioni dei tecnici e deciderà sugli eventuali fondi da erogare per mettere fine una volta per tutte alle controversie e ai disagi.
Enrica Bovi