Capaccio. Il 9 novembre del 2012 il Ministero delle Finanze notificò al Comune di Capaccio Paestum la revoca del finanziamento per la riqualificazione di Paestum e dei nuclei urbani Torre di Mare, Santa Venere e Licinella, nel caso in cui quei fondi non fossero stati utilizzati. Un finanziamento totale di un milione di euro che avrebbe dovuto essere utilizzato per la riqualificazione dell’area 220, ossia quella sottoposta a vincolo archeologico, ma che di fatto fino a quel momento era stato utilizzato solo in parte per un concorso di idee.
La somma restante, 878.549,68 euro, doveva essere restituita allo Stato. Tuttavia, riconoscendo la permanenza delle ragioni per le quali il finanziamento era stato concesso e il valore del progetto per la riqualificazione di via Nettuno, la Ragioneria Generale dello Stato ha autorizzato il Comune di Capaccio Paestum a trattenere il finanziamento.
Lo scorso 28 febbraio, infatti, alla Ragioneria Generale dello Stato è stata inviata una relazione a firma del sindaco Italo Voza corredata da crono-programma dei lavori, delibere di Giunta e catalogo del concorso di idee per dimostrare che i ritardi non erano dovuti all’ente, bensì erano stati causati da impedimenti esterni. Il progetto è già esecutivo, i lavori dovranno essere ultimati entro 36 mesi e riguardano impianti di illuminazione, marciapiedi e aree verdi di via Nettuno, strada che costeggia l’antica cinta muraria dall’incrocio all’altezza dell’ex Cirio fino a Torre di Mare.
“Ringrazio per il lavoro svolto l’architetto Rodolfo Sabelli: il progetto di riqualificazione della strada che collega la zona archeologica con Torre di Mare è di grande qualità e ha ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza ai beni archeologici e riscontro positivo anche a Roma – afferma il sindaco Italo Voza – Per cui è stato possibile recuperare il finanziamento che avevamo perso in quanto dal 2005 non era stato messo in relazione con progetti definitivi ma solo con ipotesi di progetti”.