Battipaglia. Sono state pubblicate le motivazioni che hanno condotto allo scioglimento del Consiglio Comunale. Violazioni di legge,condotte anomale ed illegittime a copertura di azioni finalizzate ad agevolare interessi di soggetti legati alla criminalità organizzata. Circa il 30% dei dipendenti comunali annoverano a loro carico, tra gli altri, reati contro l’amministrazione pubblica, turbata libertà degli incanti, corruzione, spaccio di droga.
Idem nelle società ‘in house’ e partecipate del Comune: tra queste appare meritevole di menzione la società cooperativa cui è affidato lo spazzamento manuale, è oltremodo singolare che la maggior parte dei suoi dipendenti, assunti per effetto delle normative speciali sull’inserimento delle categorie svantaggiate nel mondo del lavoro, risultano indagati o gravati da gravi pregiudizi penali anche riferiti ai reati di cui all’art 416 bis del codice penale.
Nel 2009, intanto, il Comune aveva, poi, dato vita ad un organismo atipico (laboratorio politico) con il fine di emanare indirizzi a cui si sarebbe dovuto ispirare il futuro Piano Urbanistico. La malavita organizzata è riuscita ad entrare nell’Amministrazione comunale di Battipaglia, “orientandone l’attività e condizionandone le scelte”.
Sono emersi, inoltre, rapporti con i clan camorristici della Piana del Sele anche per la gestione del ciclo dei rifiuti. Il prefetto, infine, stigmatizza la scarsissima attività da parte del Comune nell’azione di contrasto e repressione all’abusivismo edilizio: “Dai 158 interventi registratisi nel 2009 si è passati ai 42 nel 2013 e dalle 10 ordinanze di demolizione adottate nel 2009 si arriva all’unica nel 2013 ed in ogni caso con nessuna procedura effettivamente portata a termine”, si legge nel documento.