Scatta la mobilità per i 440 dipendenti della Sita Sud e parte lo stato di agitazione. Tutto nasce dai problemi riscontrati dall’azienda nella gestione dei servizi con la Regione e con le Province di Napoli, Salerno ed Avellino. La prima riunione, svoltasi questa mattina, fra il direttore dell’azienda Spinosa e si è conclusa negativamente con la conferma del licenziamento collettivo.
“Non voglio trarre facili conclusioni – ha dichiarato Sergio Galdi segretario generale della Fit Cisl salernitana – ma credo che ci sia un complotto per il sistema della mobilità nella provincia di Salerno. Forse qualcuno vuole che in questo territorio si ritorni a camminare a piedi. Dopo la metropolitana, dopo il Cstp e dopo le vicissitudini già legate alla Sita ecco una nuova tegola per il trasporto pubblico salernitano. Questa, a differenza delle altre procedure, non è un esubero di personale dove ci sono dei tagli ai lavoratori ma un vero e proprio licenziamento. La Sita vuole abbandonare la Campania, visto che la Regione ha disatteso gli obblighi di servizio, secondo l’azienda. Ovviamente a lavoro c’è già la nostra segreteria regionale che si sta adoperando per tutti gli adempimenti del caso”.
Solidale con i lavoratori dell’azienda anche Matteo Buono, segretario generale della Cisl Salerno: “Siamo pronti a protestare e manifestare con i lavoratori”, ha detto il segretario generale del sindacato di via Zara, “i sindaci del territorio salernitano, dove la Sita è l’unico mezzo di trasporto pubblico, si adoperino per fare qualcosa. Scenda in campo anche il Prefetto, faccia sentire la propria voce ai livelli istituzionali più alti”.
Intanto i dipendenti hanno proclamato lo stato d’agitazione e il servizio si sta bloccando.