Salerno. Importante appuntamento in città così come in tante altre realtà della Campania con i ragazzi protagonisti del concorso “EducaRaee” finalizzato a sensibilizzare e raccogliere apparecchiature elettriche non più funzionanti e decretare così la classe e l’istituto “Campione di riciclo”.
Frigoriferi e scaldabagni guasti, televisori con tubo catodico, telefonini, pc e stampanti ma anche giocattoli e lampadine giunti a fine vita rappresentano una percentuale sempre crescente dei nostri rifiuti. Rifiuti che però richiedono particolari attenzioni per lo smaltimento: la loro crescente diffusione determina un sempre maggiore rischio di abbandono indiscriminato o in discariche e inceneritori con conseguenti rischi di aumento dei livelli di inquinamento.
Proprio per questo Legambiente Campania ha stretto un accordo con il Consorzio ECOEM, un sistema collettivo per la gestione dei RAEE radicato nel sud Italia, per promuovere comportamenti sostenibili da parte dei cittadini, coinvolgendo – in una serie di iniziative in programma per quest’anno, sia i ragazzi delle scuole, gli studenti universitari ma anche amministratori e tecnici comunali.
In quest’ottica è stato lanciato il concorso “EducaRAEE” che si svolgerà nei giorni 9 Maggio e 13 Maggio in dieci scuole (due per ogni provincia campana) e vede il coinvolgimento di oltre 6.000 alunni. “EducaRAEE” mira da una parte a stimolare l’interesse degli alunni per le tematiche ambientali ed in particolare per il corretto riciclo e riutilizzo dei RAEE, anche grazie all’intervento in ogni scuola partecipante di esperti educatori di Legambiente Campania, dall’altra parte a coinvolgere gli stessi alunni in una gara per la raccolta di RAEE, che alla fine vedrà la premiazione della scuola e di una delle classi per ognuno degli Istituti che avranno raccolto più rifiuti.
Nel 2012 i Raee prodotti in Italia ammontano a 800 mila tonnellate mentre sono circa 10 milioni di tonnellate quelli generati in Europa e 50 milioni di tonnellate quelli prodotti nel mondo. Di questi, solo 3,5 tonnellate, a livello europeo, vengono gestite dalle organizzazioni dei produttori mentre in Italia la percentuale di Raee che sfugge al sistema legale arriva al 70%.
“Se i rifiuti nel complesso rappresentano un problema e contemporaneamente una opportunità per lo sviluppo di filiere importanti della green economy, per i Raee questo discorso assume un valore ancora più alto e pertinente – ha dichiarato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania -. La gestione corretta dello smaltimento dei materiali elettrici ed elettronici, infatti, può alimentare sostanziosamente il settore del riciclaggio delle materie che li compongono, la riduzione degli impatti della produzione come dell’uso delle risorse naturali ed energetiche. Si tratta di una filiera nascente, perché la normativa sui RAEE è molto recente e i problemi non mancano, ma con grandi prospettive. Proprio per questo l’impegno di Legambiente e del Consorzio Ecoem vuole lavorare ancora di più sull’informazione ai cittadini e sulle reti di raccolta dei comuni, così da tagliare fuori dal mercato gli imprenditori non rispettosi della legge pianificando un sistema efficace di controlli e impedire così i traffici illeciti”.
Attorno al mercato legale, infatti, prospera un fiorente mercato illecito fatto di discariche abusive, traffici illeciti anche internazionali, inquinamento, truffe e criminalità ambientale che sfruttando il lavoro nero e la manodopera a basso costo, sottrae profitti all’economia legale, inquina i terreni, minaccia la salute pubblica e alimenta il business delle ecomafie. Tra il 2009 e il 2013 le forze dell’ordine in Italia hanno sequestrato ben 299 discariche abusive di Raee concentrate soprattutto in Puglia (13,4% del totale), in Campania (12,7%), Calabria e Toscana (11%). Tra le 220 inchieste che hanno riguardato il delitto di attività organizzata di traffico di rifiuti, condotte tra il 2002 e il 2013, 6 hanno riguardato specificatamente il traffico di Raee (il 2,7% del totale).