Potrebbe essere la fine del segreto bancario. Almeno di quello svizzero. Il che, considerando che il Paese è meta privilegiata per chi, in Europa, ha risorse ingenti da occultare, non é poco. La Confederazione elvetica ha appoggiato la dichiarazione dell’Ocse volta a promuovere lo scambio automatico di informazioni bancarie in materia fiscale.
Ad oggi, in molti dei Paesi aderenti, lo scambio di informazioni era imposto esclusivamente in presenza di indagini della magistratura o del Fisco. Tale provvedimento vincolerà i Paesi firmatari a “procurarsi tutte le informazioni richieste alle loro istituzioni finanziarie e a scambiarle automaticamente con altre giurisdizioni su base annuale”.
A rivelarlo è la stessa organizzazione internazionale, che ha specificato come alla dichiarazione abbiano dato l’ok, oltre i 34 Paesi membri dell’Organizzazione stessa, altre 13 Nazioni, tra cui Cina, Singapore, Malesia, Indonesia, Argentina, Brasile e Sudafrica. A breve, potrebbero decidere di fare altrettanto Paesi come Panama e Dubai. Secondo il direttore del centro di politica e amministrazione fiscale dell’Ocse, l’evento rappresenta la fine del segreto bancario sfruttato per ragioni fiscali.