Acerno. Licenziati altri dodici dipendenti del Cta (Centro terapeutico acernese), che si aggiungono ai dodici cui toccò la stessa sorte tre anni fa. Tra le cause che hanno portato la proprietà a ricorrere allo scioglimento dei rapporti di lavoro, c’è la periodica stagnazione nel flusso finanziario di incasso dei crediti verso l’Asl.
Nel piano di ridimensionamento della forza lavoro del Cta è stato calcolato un’eccedenza di dieci unità addette alla riabilitazione, tra i quali l’unico logopedista, e due nei ranghi amministrativi.
La Cisl funzione pubblica, attraverso il segretario generale Pietro Antonacchio e il coordinatore sanità privata Antonio De Sio, ha scritto ieri ai vertici dell’Asl Salerno per chiedere un fermo intervento dell’azienda al fine di ripristinare sia il rispetto delle norme contrattuali sia il mantenimento della forza lavoro occorrente per l’erogazione dei servizi sanitari.
Tuttavia lo stesso sindacato in una nota di oggi denuncia che “il 15 maggio scorso il Cta non avrebbe garantito l’ assistenza specialistica ai pazienti bisognevoli di terapia di logopedia e di psicomotricità in quanto tra i licenziati figurano due neuropisicomotricisti, un psicomotricista e un solo logopedista. Infatti i pazienti – prosegue la nota – hanno formalizzatoregolare protesta sottoscrivendo in calce ai fogli della terapia giornaliera anche una loro dichiarazione riportando quanto denunciato. Di tale evento è stata informata l’Asl”.
Amareggiato il sindaco di Acerno Vito Sansone: “E’ una situazione davvero spiacevole quella che si è venuta a creare presso la struttura riabilitativa che è il fiore all occhiello della sanità privata in regione Campania. Esprimo piena solidarietà ai lavoratori licenziati e faccio appello al governatore Stefano Caldoro, affinchè incrementi le somme economiche destinate al centro acernese, solo così sarà possibile offrire un servizio sempre migliore a persone che ne hanno bisogno.
Enrica Bovi