Antonio Centore, Francesco Rotondo e Rosa Volpe hanno chiuso le indagini sul giro di false cassintegrazioni e, in base alle dichiarazioni rilasciate da Remo Criscuolo (nella foto), hanno aperto un nuovo fascicolo d’inchiesta sul meccanismo truffaldino per gli ammortizzatori sociali.
Per adesso a rischiare il processo sono proprio gli indagati Mariano Santarsiere di Sala Consilina (ex segretario generale della Fisascat Cisl Salerno), lo stesso Remo Criscuolo di Eboli, Claudio Pagano di Sarno, l’imprenditore Giuseppe lannece di Campagna e altri 21 tra consulenti del lavoro, responsabili di enti di formazione professionale ed imprenditori che, organizzandosi tra loro e presentando falsa documentazione, erano riusciti ad ottenere, in più occasioni, i contributi statali previsti per la cassa integrazione in deroga.
Anche altri sindacalisti e altri imprenditori, tuttavia, restano nel mirino dei magistrati: il meccanismo truffaldino, che si basava su falsi stati di crisi dichiarati per incassare i soldi degli ammortizzatori sociali, sarebbe continuato anche dopo il 2012, quando si sono interrotte le attività di intercettazione telefonica. Confermate, ad ogni modo, tutte le accuse sui presunti responsabili coinvolti nel blitz di gennaio.