Capaccio. Si prepara a dare battaglia il comitato cittadino “Sorvella Sabatella”, presieduto da Maria Rosaria Bambacaro, contro la costruzione di un impianto a biomasse per la produzione di energia elettrica in località Sorvella.
Il prossimo 6 giugno, infatti, in occasione della conferenza di servizi per l’acquisizione dei pareri definitivi, che si terrà a Napoli, presso la sede della Regione Campania, il comitato ha già organizzato un sit in di protesta, mentre i rappresentanti della delegazione di cittadini parteciperanno alla conferenza. Intanto, sono già oltre 600 le firme raccolte per evitare che l’impianto elettrico sorga in una zona dove insistono abitazioni private, aziende agricole con colture a campo aperto e impianti serricoli, allevamenti e attività ricettive e di ristorazione.
Si tratta di una centrale per la produzione di energia elettrica alimentata con biomassa, ovvero prodotti vegetali (cippato di legno, sanse di olive, scarti vegetali) da un megawatt di potenza. I protestatari hanno inviato una nota alla Regione nella quale chiedono che non sia rilasciata l’autorizzazione per la costruzione dell’impianto di biomassa. A fianco dei cittadini anche l’amministrazione comunale di Capaccio, retta dal sindaco Italo Voza. Questa sera, infatti, in piazza Vitolo in località Scigliati, si terrà un consiglio comunale straordinario, che avrà come unico punto all’ordine una discussione sulla realizzazione dell’impianto elettrico a Sorvella.
“Chiediamo l’impegno di tutte le amministrazioni – afferma la presidente del comitato, Maria Rosaria Bambacaro – ed enti competenti di bloccare la realizzazione dell’impianto. L’area è caratterizzata dalla presenza di numerose colture come quelle del carciofo Igp vanto di questa terra, che verrebbe contaminato creando un disagio economico enorme. Non sono stati valutati i rischi che le piogge acide causate dall’emissione dell’impianto possono provocare agli stessi templi di Paestum. L’amministrazione Voza ci ha assicurato il sostegno, i cittadini ci hanno dato il supporto con le loro firme. Solo se saremo tutti uniti potremmo fare qualcosa”.
I residenti sono decisi a portare avanti la loro battaglia e hanno assicurato che, laddove l’impianto fosse realizzato, occuperanno il fondo anche con i mezzi agricoli impedendo che i lavori siano realizzati.