Dopo il deputato salernitano Michele Ragosta, lascia Sel anche l’assessore comunale Gerardo Calabrese.
“Dopo sei anni di impegno dedicato a costruire Sinistra Ecologia Libertà, ho deciso di prendere una scelta sofferta, ma non più rinviabile: dimettermi da segretario della Federazione provinciale di Salerno e di non rinnovare la tessera – ha annunciato Calabrese – Insieme ai compagni con cui ho condiviso il percorso politico in questi anni abbiamo cercato, pur con tutti i nostri limiti, di costruire un partito nuovo tenendo sempre a riferimento il documento approvato nel 1° Congresso del 2010”.
E continua. “Purtroppo, dopo poco più di tre anni e con una netta inversione rispetto a quanto deciso in precedenza, mi sono ritrovato a partecipare – in una atmosfera irreale – al 2° Congresso di SEL tenutosi nel gennaio scorso. In quella occasione il gruppo dirigente nazionale ci ha informato che la strada giusta era l’alleanza elettorale con la sinistra radicale. Scelta non condivisa e che mi ha portato, insieme ad altri 67 compagni, a votare no alla mozione presentata, quella conosciuta più per le sue ambiguità che per i suoi contenuti”.
Ancora. “Eppure nel documento La strada giusta presentato al Congresso veniva enunciato: La sinistra esiste quando incarna una funzione che sia utile alla vita delle singole persone. E’ a partire di qui che ha senso il suo misurarsi con la sfida del governo del Paese. La politica è il suo fine, i partiti sono uno strumento e valgono se sanno interpretare quella funzione in maniera politica. Oggi la funzione della sinistradeve avere al tempo stesso una dimensione italiana ed europea. Dentro la partita tutta aperta dello sbocco della crisi, la sua sfida è il governo, anche quando si trovi all’opposizione parlamentare, poiché del governare i processi del tempo presente la sinistra deve possedere la cultura e il coraggio di praticarla”.
Poi conclude. “Cultura e coraggio per governare i processi che oggi, a mio avviso, non sono più attuali in SEL. Ovviamente, ho ben presente la differenza che corre tra una sinistra di governo e una sinistra al governo, come ho altrettanto ben presente che la scelta votata dall’Assemblea nazionale tenutasi il 14 giugno u.s. porterà inevitabilmente SEL a rinchiudersi nel recinto della sinistra minoritaria e di pura testimonianza. Pertanto, non mi riconosco più nelle scelte fatte dai dirigenti nazionali di Sinistra Ecologia Libertà e, sicuramente, il partito non è più quello a cui ho aderito sin dall’inizio della fase costituente: si è smarrita la strada”.