Va a pranzo a casa della mamma, ma anche in chiesa e al cimitero dove prega sulla tomba dei parente. Sono queste le principali attività di monsignor Nunzio Scarano, che svolge nelle tre ore di libertà giornaliere concesse dai giudici.
Intanto, però, continua a non partecipare all’udienza preliminare davanti al gup Renata Sessa, dov’è indagato per riciclaggio. Non c’era in aula lunedì scorso e neanche ieri. Ma, riferisce l’avvocato Silverio Sica, sarà presente in aula a Roma il prossimo 18 novembre per il processo che lo vede imputato di corruzione e calunnia nell’ambito dell’inchiesta sui 20 milioni di euro che sarebbero dovuti rientrare in Italia attraverso un conto schermato dello Ior.
Il gup, che aveva calendarizzato in due sedute la discussione, ieri ha ascoltato i legali di due dei 51 indagati, riservandosi di decidere dopo che il 2 luglio prossimo verranno esaminate tutte le posizioni. Il pm Elena Guarino ha confermato la richiesta di rinvio a giudizio per tutti.
“Fino ad oggi don Nunzio non ha mai partecipato alle udienze romane – ha spiegato l’avvocato Sica – ma il 18 sarà lì davanti ai giudici del tribunale di Roma”. Per il procedimento romano don Nunzio due mesi fa si è visto revocare la misura cautelare ai domiciliari dalla V sezione penale. Per il procedimento dinanzi al tribunale di Salerno invece resta ai domiciliari con un permesso di tre ore di libert àgiornaliera accordatogli dal gip Sessa e dal pm Guarino.
Infine Don Nunzio avrà modo di recarsi al centro di igiene mentale di Salerno per essere seguito dal dottore Antonio Zarrillo, che lo tiene in cura da mesi.