Salerno. Bagno di folla, ieri sera, alla cerimonia di riapertura della Chiesa della SS. Annunziata, in via Portacatena, nel centro storico cittadino.
Dopo i lavori di restauro e valorizzazione realizzati nell’ambito del programma Più Europa Salerno – POR FESR Campania 2007/2013, infatti, ha riaperto la storica struttura alla presenza del sindaco Vincenzo De Luca, del Vescovo Luigi Moretti, del Cardinale Renato Raffaele Martino, di monsignor Claudio Raimondo e dei rappresentanti delle Sovrintendenze. Forte emozione tra i presenti al taglio del nastro, cui sono seguite la celebrazione eucaristica e la cerimonia di dedicazione del nuovo altare.
“E’ un momento di grande gioia e solennità – ha detto De Luca – Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per restituire alla comunità questo pezzo della storia della nostra città, una delle sue chiese più belle, alla quale noi salernitani siamo particolarmente legati. Abbiamo recuperato un gioiello e, grazie all’aiuto delle Sovrintendenze, siamo riusciti a portare alla luce un’area archeologica di grande interesse. Abbiamo pedonalizzato l’area di ingresso, su una linea che da sempre ci ha caratterizzato, ovvero quella di riqualificare e dare dignità ai sagrati delle chiese cittadine, divenuti ora luoghi di socializzazione”.
I dettagli dei lavori. L’importo dei lavori è stato di € 2.580.610,48 di cui € 1.936.009,53 per lavori comprensivi di € 92.524,00 degli oneri di sicurezza, ed € 644.600,95 per somme a disposizione dell’Amministrazione. La prima fase dei lavori che si configurano come intervento di ristrutturazione, consolidamento e restauro dell’edificio, ha riguardato la rimozione del solai di calpestio di tutta la chiesa e l’esecuzione degli scavi archeologici. Gli scavi, eseguiti sotto la diretta sorveglianza e direzione della competente Soprintendenza Archeologica (dott.ssa Maria Antonietta Iannelli), hanno messo in luce tracce delle antiche mura di fortificazione della città e della preesistente chiesa del 1400, nonché diversi ossari ubicati, nell’interrato, in corrispondenza delle cappelle laterali della chiesa.
Ai lavori di scavo hanno fatto seguito gli interventi strutturali della nuova pavimentazione in c.a. ed il consolidamento di murature e volte, ed il rifacimento della copertura, procedendo dalla sommità alla base (al fine di garantire un’adeguata protezione delle strutture portanti dall’acqua). La nuova copertura della chiesa ha strutture portanti in legno lamellare e porta il manto di tegole costituito per circa l’80% dalle tegole preesistenti, opportunamente recuperate. Gli scavi archeologici hanno comportato lo svuotamento dell’intera aula della chiesa, permettendo di intervenire sulla deumidificazione delle murature, oggi garantita da un sistema di aerazione naturale (riscontrabile, all’esterno, dai fori di aerazione ricavati nelle pareti e posti all’altezza di circa 1 metro dal calpestio) e forzato (con apparecchiature installate all’interno dell’area archeologica interrata).
All’interno della detta area archeologica (di non facile frequentazione per la presenza di una falda acquifera di acqua dolce con superficie posta a circa m 2,20 dall’attuale piano di calpestio della chiesa) è stato realizzato un pozzo di drenaggio della falda, dotato di un adeguato sistema di pompaggio che interviene in automatico in caso di innalzamento della falda sversando l’acqua nella pubblica fognatura. L’opera di restauro ha inoltre interessato tutte le superfici della chiesa sia esterne che interne. Le opere lignee della sagrestia e arredi vari sono state completamente smontate, trattate per la disinfestazione dei tarli, restaurate e rimontate. Analogo trattamento hanno subito le componenti dell’organo.
L’opera di restauro ha riguardato inoltre le superfici marmoree e gli stucchi danneggiati, con il ripristino delle pitture originali del 1700 della navata centrale, le cui tonalità sono riproposte nella nuova pavimentazione in marmo. Sono state altresì riportati alla luce e restaurati gli affreschi rinvenuti nelle lunette della sagrestia, raffiguranti i parroci che, nel tempo, hanno guidato la parrocchia (Valerio Laspro, Camillo Sorgente, Marino Paglia). Il complessivo intervento di ristrutturazione ha consentito di recuperare spazi, che sono oggi dotati di tutti i necessari impianti (elettrici, termici, igienici) e sono disponibili per le attività parrocchiali. L’intera struttura è dotata di un impianto di riscaldamento ad acqua calda, a basso consumo energetico, con impianto a pavimento per i locali di piano terra sagrestia ed ufficio parrocchiale . I locali superiori, sono dotati di impianto di aria condizionata caldo-freddo.
L’impianto elettrico è domotico (con speciali corpi illuminanti ed un nuovo impianto fonico) regolabile e programmabile con centralina touch screen, e consente di creare differenti “scenari” nella chiesa per consentire ai visitatori di approfondirne con l’ausilio di una voce-guida. Tutta la struttura è monitorabile con un circuito di video sorveglianza oltre ad essere dotata dell’impianto antifurto. L’illuminazione esterna, alimentata dall’impianto pubblico, interessa la facciata esterna, il campanile e al cupola in ceramica. E’ stato inoltre illuminato anche il pannello in vetro colorato posto sopra l’altare maggiore, opera originale dell’anno 1700, con un proiettore dall’interno verso l’esterno.
Particolare pregio ha la terrazza di copertura, fino ad oggi accessibile solo per gli interventi di manutenzione, che potrà essere agevolmente visitata attraverso un nuovo e più comodo accesso, e dalla quale sarà possibile ammirare da vicino il rivestimento della cupola in ceramica bicolore, fruendo anche di una seduta in ceramica realizzata nell’ambito dei lavori in argomento.