Tour operator contro consumatori: possono essere questi i termini i n cui si inquadra la questione. Dopo le segnalazioni di molti consumatori, l’Antitrust ha infatti avviato 12 istruttorie nei confronti di alcuni Tour Operator italiani per l’annullamento dei viaggi in Egitto a causa delle disposizioni del Ministero degli Affari Esteri, che invitava i cittadini a non recarsi nel Paese nell’agosto 2013 (protratto fino al 2’14).
Come informa l’Antitrust, le istruttorie riguardano i pacchetti turistici di Alpitour, Veratour, Going con Bluvacanze, Eden Viaggi, Phone&Go, Swantour, Marevero (di Damare S.r.l. e Liberi Tutti Travel S.r.l.), Settemari, I Viaggi di Atlantide (di Impresa Viaggi Sea Line S.r.l), I Viaggi del Turchese, Brixia Tour Operator (di Savio Nicola & Co. S.a.s), Amico Tour Resort Travel (di Maurizio Pellucchini).
Gli operatori non avrebbero rimborsato per intero il prezzo pagato dai clienti, addebitando addirittura anche costi amministrativi, oltre alla mancata proposta di mete alternative senza maggiorazioni di prezzo. L’Autorità informa anche della parzialità delle notizie presenti nei siti dei pacchetti turistici, che non permetterebbe agli utenti di informarsi adeguatamente sulle condizioni sociali dell’Egitto.
Saranno le indagini dell’Antitrust a verificare la presenza o meno di comportamenti commerciali scorretti, ma lo scenario che si apre è significativo per quanto riguarda i diritti dei turisti in casi analoghi. Sono molti, infatti, i consumatori che lamentano ingiustizie e irregolarità nei casi in cui sopraggiungono degli imprevisti nelle vacanze. Parliamo di mancati rimborsi o rimborsi parziali, informazioni scarse e poco chiare e difficoltà nel reperimento di soluzioni alternative in caso di cancellazione del servizio acquistato.
Eppure le legge in merito è molto chiara (art. 42 del Codice del turismo): se il pacchetto turistico viene cancellato, questi ha diritto ad un altro pacchetto di qualità equivalente o anche superiore, senza supplemento di prezzo, oppure di un pacchetto turistico qualitativamente inferiore, previa restituzione della differenza del prezzo. L’ultima opzione prevista è quella del rimborso entro sette giorni lavorativi della somma di denaro già corrisposta.
“Allora come si spiega il comportamento dei tour operator? Si domanda Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Il rimborso totale deve essere una condizione imprescindibile per i consumatori e se questo non avviene è necessario sanzionare gli operatori. Chiediamo maggiori tutele per i turisti, che non devono pagare le conseguenze di cause di forza maggiore. Confidiamo nelle indagini dell’Antitrust e valutiamo se predisporre azioni legali in merito alla vicenda per tutelare i cittadini”.