Storica sentenza nei confronti del colosso americano Google che da oggi non potrà più utilizzare i dati degli utenti a fini di profilazione se non ha avuto il consenso. Si tratta del primo provvedimento del genere in Europa ed è italiano. È stata l’autorità Garante per la privacy infatti a intraprendere, circa un anno fa, un’istruttoria contro l’azienda di Mounatain View a seguito dei cambiamenti apportati dalla società alla sua politica sulla privacy.
La sentenza indica concretamente le misure da adottare per garantire la conformità con la legge. L’Autorità ha prescritto a Google un sistema informativo chiaro che illustri agli utenti in che modo i dati personali vengono raccolti e monitorati per fini commerciali. Per svolgere questa attività, con lo scopo di profilazione e pubblicità mirata, Google dovrà ottenere il previo consenso degli utenti e non considerare più il semplice utilizzo del servizio come un’accettazione delle regole imposte dalla compagnia.
La società californiana, inoltre, dovrà garantire tempi certi sulla conservazione dei dati sulla base delle norme del Codice sulla privacy. Google ha a disposizione 18 mesi per adeguarsi alle prescrizioni del Garante ed entro il 30 settembre dovrà presentare un documento grazie al quale verranno disciplinati modi e tempi che l’Autorità svolgerà nei confronti del colosso americano.