Si è conclusa con lo spettacolo di musica e sensazioni create da Eugenio Bennato la prima edizione di Cilento in Folk. Circa 5.000 persone nella serata conclusiva per un evento che ha raccontato in piazza, a Cerrocupo di Altavilla Silentina, la musica della tradizione popolare con la Tammurriata, la Pizzica e la Tarantella. Sono stati celebrati i suoni e i sapori del Sud e il successo di pubblico ha dimostrato il legame forte che la gente ha con le sue radici culturali.
“Non ci aspettavamo questa affluenza di pubblico già dalla prima edizione” ci dicono dall’associazione Sponda Sud, l’Associazione che organizza l’evento. “Si tratta di un successo che ci gratifica per l’impegno profuso e che ci impone di metterci immediatamente a lavoro per la prossima edizione. Ad ottobre, infatti, prevediamo di presentare il nuovo programma per il 2015, e anche se è difficile fare i nomi, puntiamo a portare a Cilento in Folk uno tra Peppe Barra e Enzo Avitabile”.
Il senso di appartenenza a questa terra, che si esprime attraverso il richiamo alle tradizioni della cultura popolare, è il nucleo centrale del Taranta Power, il movimento artistico-culturale di cui Eugenio Bennato è il principale esponente, nonché fondatore. “È un modo per contrastare quel fenomeno di disgregazione della cultura di cui sono responsabili i mass media che vendono sogni falsi, attraverso i vari Grande Fratello” dice il cantautore napoletano. “I giovani che vengono ai miei concerti hanno scelto qualcosa di diverso dallo show televisivo che porta alla perdita delle proprie radici. La mia musica è la musica del popolo, della gente, che la sente come sua”. Bennato parla della musica popolare come di una subcultura che sta prendendo sempre più forma, una rivoluzione culturale in aperto contrasto con i modelli veicolati dalle televisioni e dalle radio commerciali. “Il pubblico che segue questa musica è un pubblico consapevole che non cerca il divo di turno” continua Bennato “e il Cilento è fra le punte di diamante della cultura popolare del Sud. Fino a poco tempo fa qui esisteva uno strumento straordinario, la chitarra battente, il segno di una cultura arcaica ben radicata. È bello che i giovani, ne ho visti tanti questa sera, riprendano questa cultura, in chiave contemporanea è ovvio, per contrapporsi all’appiattimento globalizzante”.