Auto del futuroCome saranno le auto del futuro prossimo? Con il sempre più crescente sviluppo delle tecnologie di bordo delle auto, chicche che volente o nolente assorbono energia elettrica, sembra delinearsi avanti agli occhi dei produttori l’idea che il classico impianto automobilistico a 12V non basti più. Pensandoci, effettivamente, il carico richiesto a questo tipo di sistema è ormai arrivato al limite, soprattutto in situazioni di notevole stress, e lo sviluppo tecnologico ad esso associato pare ormai “alla frutta”. Ma allora com’è possibile andare oltre? Quali potrebbero essere le alternative che arrivino a soddisfare tecnicamente ed economicamente le richieste? Una risposta ce la fornisce Audi, che crede nello sviluppo di impianti elettrici a 48V per le auto del prossimo futuro.
Il marchio dei quattro anelli è salito un gradino sopra i competitors quando ha lanciato il concept della RS5 TDI, una sportiva di razza con motore diesel e turbo elettrico. Lo sviluppo di questo prototipo ha però evidenziato una problematica non da poco: l’impianto elettrico non riesce a soddisfare il fabbisogno energetico di tutti i sistemi ausiliari. I tecnico allora hanno pensato di bypassare il problema sostituendo in toto l’impianto da 12V con uno a 48V, garantendo una nuova linfa e delle nuove vette di sviluppo a tutto l’ecosistema “auto”.
Audi si è allora posta il nuovo obiettivo di trasformare progressivamente l’impianto elettrico di tutte le auto che, nel prossimo futuro, andranno ad occupare il proprio listino. Ma quali sono i benefici tangibili di questa scelta? Aldilà dell’alimentazione necessaria a sistemi come il turbo elettrico, che non è propriamente una lucina da cruscotto in quanto ad assorbimento, tutto sarà interfacciato in modo tale da minimizzare quanto più possibile gli sprechi. Il sistema del recupero dell’energia in frenata ormai lo conosciamo tutti ed è in uso già da qualche anno, ma l’impianto a 48V permette una maggiore efficienza in termini di dissipazione dell’energia, grazie a dei cavi più adatti allo scopo, ed un’accensione del motore migliore. Il tutto è ovviamente volto anche alla riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, che dovrebbero diminuire rispettivamente di 0.4 litri per 100 km e di 10 g/km.
Attenzione però: l’impianto 12V come lo conosciamo non sarà del tutto abbandonato, ma andrà ad affiancare il nuovo “fratello”, assieme ad alternatori di nuova generazione che arriveranno a fornire una potenza massima anche di 10 kW.
Fonte AllaGuida.it