Nocera Superiore. La vicenda risale a più di un anno fa quando diversi pazienti presentarono una denuncia contro l’ambulatorio oncologico di Materdomini a Nocera Superiore per presunte infezioni contratte durante i trattamenti. La procura mise tutta l’attrezzatura sotto sequestro e le indagini successive rivelarono l’esistenza di 57 pazienti infettati.
Si trattava di pazienti a cui era stato prescritto un particolare tipo di impianto sottocutaneo, “Port-a-cath”, costituito da un catetere venoso utilizzato per la somministrazione dei farmaci chemioterapici. Secondo l’accusa, l’infermiere Lorenzo Gargano avrebbe avuto responsabilità nelle operazioni di pulizia e manutenzione dei cateteri venosi, i quali a loro volta avrebbero materialmente trasmesso la presunta infezione ai malati di cancro che si sottoposero alle terapie. Proprio per questo l’uomo è stato rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni personali colpose.
La prima udienza è fissata per il 16 dicembre.