Salerno. “Eravamo diretti ad Avelli e chiesi a monsignor Nunzio Scarano di confessarmi. Quando finimmo, lui mi disse che l’unico modo per fare penitenza era dare soldi da investire in opere di bene. Così gli diedi ciò che avevo in tasca 300-400 euro“.
Questa la frase – riportata oggi sul Mattino – pronunciata da Giovanni Fiorillo, ex socio in affari di Scarano, nella società Prima Luce, nel corso del processo che vede imputati il noto prelato salernitano insieme ad altre 49 persone.
Si è discusso anche del furto a casa Scarano, che ha portato sul banco dei testimoni anche il Maggiore Gennaro Iervolino, Comandante dei Carabinieri della Compagnia di Salerno, che ha avviato per primo le indagini.
Assente alla quinta udienza nel processo che lo vede coinvolto con l’accusa di riciclaggio Scarano.
“Sarà presente in aula solo quando assolutamente indispensabile al fine di fornire la sua versione dei fatti“.