Salerno. L’associazione Spazio alla Responsabilità stamani ha tenuto un tavolo di lavoro alla Camera di Commercio per mettere a confronto i soggetti influenti nell’iniziativa economica ( i cosiddetti “stakeholder”) al fine di lanciare un’armonizzazione delle linee guida intraprese sul territorio in tema di sostenibilità ambientale,sociale ed economica.
L’evento con la collaborazione tra il Forum della Responsabilità Sociale in Campania e la Fondazione Carisal, sotto il patrocino della Camera di Commercio, è stato occasione per attivare un multistakeholder local lab, ovvero un laboratorio con le parti interessate volto a coinvolgere le rappresentanze attive sul territorio.
Ad aprire il convegno, moderato dal leader del Forum RSCampania Raffaella Papa, è stato il presidente della CCIAA Guido Arzano: ” Dobbiamo far capire alle aziende che uno sviluppo ecosostenibile confluisce anche sulla qualità dei beni prodotti, per far ciò bisogna mettere come punti di riferimento il rispetto delle regole , dell’ambiente e della legalità. Le aziende sono i soggetti che subiscono i maggiori danni dalla criminalità, quindi bisogna innescare una lotta al sistema” e continua facendo riferimento : ” Noi abbiamo il nostro Kuwait ed il nostro petrolio, che si trova nella zona di Capaccio-Paestum, in cui vi è un’ampia gamma di prodotti da salvaguardare tra ortofrutta, viticultura e prodotti caseari.”
A succedergli è il presidente della Fondazione Carisal, Alfonso Cantarella: ” La comunità ci impone di lavorare congiuntamente con il territorio. La crisi attuale deriva anche dai valori morali. Noi dobbiamo avere una visione prospettica e stabilire punti comuni con istituzioni pubbliche e private, ed è proprio questo il ruolo della nostra fondazione che sta mettendo in atto il lavoro di riunire i protagonisti per una comunità più forte, e la responsabilità sociale ci porta ad essere più consapevoli”
Ad intervenire, anche Rossella De Rosa, del Ministero dello Sviluppo :” I nostri interlocutori non sono solo le istituzioni, ma ci rivolgiamo anche a cittadini e consumatori. Questi esprimono il c.d. voto di portafoglio, al momento dell’acquisto di un determinato bene, e che quindi possono determinare la crescita o l’estinzione di aziende irriguardose. Il nostro obiettivo principe è il benessere collettivo. L’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico stabilisce linee guida comuni sottoscritte da 44 stati. Queste rappresentano standard internazionali sulla responsabilità sociale ed il tema non è solo quello di natura ambientale, ma si fa riferimento anche ai diritti umani, fiscalità, trasparenza,legalità,concussione e corruzione, quindi è di ampio respiro e ad ampio raggio.”, poi svela un meccanismo di premialità ” Esiste un rating delle aziende che serve a dare prelazione nella concessione di finanziamenti pubblici alle imprese più diligenti, che tramite una graduatoria di premialità si troveranno ad essere privilegiate nel acquisizione di questi.” e conclude, richiamando una celebre citazione: “Non è il più forte che sopravvive, ma colui che è più ricettivo ai cambiamenti. Il nostro rapporto OCSE prevede una crescita del PIl(prodotto interno lordo) del 0,6 % quest’anno, l’1,3 % l’anno prossimo e del 10% nel prossimo decennio.”
La fase successiva dell’incontro è stata una tavola rotonda tra i rispettivi protagonisti della tematica. Dal presidente del ANCI Paolo Iannuzzi, al direttore del INAIL Donata Volino insieme alla professoressa Maria Rosaria Garofalo dell’Università degli Studi di Salerno, il presidente di Confcooperative Manrico Gesummaria, Il presidente del CNA di Salerno Sergio Casola, Il presidente dell’Ordine dei Psicologi in Campania Roberto Malinconico, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Salerno Michele Brigante ed inoltre Pasquale D’Acunzi, presidente dell’Arlas, che ha affermato: ” E’ difficile cogliere per l’impresa il risultato immediato della responsabilità sociale condivisa, ma questa, tramite uno standard di comportamenti da seguire, deve essere considerata come un polizza di assicurazione a vita, ovvero crescendo il consenso cresce la reputazione e l’azienda diviene maggiormente appetibile sui mercati. Per tale motivo senza attenzione alla responsabilità sociale le aziende non hanno possibilità di competizione. C’è bisogno di un’industria di comunità, che ponga attenzione all’impatto ambientale e al tema della legalità, per stemperare la concorrenza sleale.”
Prossima edizione, già preannunciata dagli autori di quella odierna, si terrà al salone della Mostra D’Oltremare a Napoli il 24 Marzo, in cui rimarrà focalizzato l’impegno a diffondere modelli produttivi che possano coniugare la sostenibilità economica con quella sociale ed ambientale delle proprie attività concorrendo allo sviluppo competitivo del territorio.