Era una tappa di montagna durissima, l’aveva descritta così Leonardo Menichini nel prepartita. Ebbene, nel momento topico della stagione, i granata trovano la forza di alzarsi sui pedali, staccare il Benevento e avvicinarsi sensibilmente al traguardo chiamato Serie B. Tutto merito dei suoi uomini e della zuccata vincente di Colombo che permette alla Salernitana di espugnare Lecce e volare a più tre sul Benevento, fermato in casa dall’Aversa Normanna. Una vittoria tutta cuore ed orgoglio dei campani, bravi a resistere nel primo tempo all’entusiasmo dei salentini e a piazzare la zampata nel momento topico dell’incontro.
Menichini decide di rinunciare a Nalini, in panchina dopo il problema al ginocchio destro, e schiera la sua Salernitana con un 4-3-1-2 con Pestrin che affianca Favasuli e Moro in mediana e Calil alle spalle del duo Gabionetta – Calil. Bollini invece recupera Papini a centrocampo e punta tutto sul tridente Gustavo – Miccoli – Doumbia. Al secondo minuto i pugliesi chiedono a gran voce un calcio di rigore per un tocco di mano, piuttosto netto, di Trevisan su una conclusione ravvicinata di Gustavo ma Rapuano decide di non concedere il penalty nonostante le grandi proteste del pubblico locale. Il Lecce mette in campo tanto agonismo e pressa alto i granata che soffrono l’intensità degli uomini di Bollini e non riescono mai a ripartire. I salentini, nonostante il grande ritmo, lasciano qualche spazio interessante per la velocità di Gabionetta ma il brasiliano manca due volte il passaggio decisivo per mettere sia Calil che Mendicino solo davanti a Caglioni.
Il dominio del Lecce però risulta sterile con la Salernitana che contiene bene l’entusiasmo e la gran voglia di fare dei locali e prova a mettere il naso in avanti. Il primo pericolo verso la porta di Gori è una conclusione da lontano di Papini che l’estremo difensore granata blocca senza problemi. Al 34′ il Lecce va vicinissimo al gol con Gustavo, fermato dalla traversa e da un super Gori, mentre sul capovolgimento di fronte Gabionetta prova la rasoiata ma il pallone termina non di molto alla destra della porta difesa da Caglioni. La partita non regala grossi spunti, con le due squadre che danno vita ad una gara maschia ma senza grandi emozioni. L’ultima chance del primo tempo capita a Colombo che, imbeccato da Pestrin, manca di pochissimo il gol del vantaggio.
La ripresa si apre con una Salernitana ben più volitiva e con il proprio baricentro ben più alto rispetto alla prima frazione di gioco. Colombo e Franco provano a proporsi mettendo in difficoltà i locali che non riescono a ritrovare la stessa intensità che aveva messo alle corde i granata all’avvio del match. Al 58′ però la Salernitana passa in vantaggio. Corner preciso di Favasuli, Colombo con uno stacco imperioso anticipa tutti e fa secco Caglioni per la gioia dei supporters granata. Pochi secondi dopo Gori è prontissimo ad anticipare in uscita Miccoli lanciato da un lungo lancio di Papini. E’ l’ultimo squillo del capitano salentino che pochi minuti dopo abbandona il campo per far spazio ad Embalo così come Lepore che lascia la scena all’ex Paganese Herrera. Menichini risponde inserendo prima Negro al posto di un nervoso Gabionetta e poi Nalini per uno stanco Mendicino. Al 69′ a protestare sono i granata per un contatto dubbio su Calil poco prima che il pallone raggiungesse il brasiliano.
Il Lecce non riesce a costruire azioni pericolose, tramortita dal gol di Colombo e appannata dopo la grande intensità messa in campo nella prima mezz’ora di gioco. Al 71′ Abbruzzese prova un destro che non spaventa Gori mentre pochi istanti dopo un brivido corre lungo la schiena dell’ex Benevento quando un cross di Gustavo trova la deviazione di Franco che rischia di mettere clamorosamente il pallone nella propria porta. Bollini prova il tutto per tutto inserendo Doumbia al posto di Papini, passando così ad un 4-2-4 ultra offensivo. Menichini risponde inserendo forze fresche con Bovo che va a rinforzare la mediana sostituendo un ottimo Favasuli. All’84’ i granata sfiorano il raddoppio con Calil che fugge sulla destra e serve Negro con un pallone impreciso e troppo veloce che l’esterno non riesce a depositare in rete. Il finale è un assedio disperato del Lecce che lascia però ampi spazi a Nalini e Negro incapaci di chiudere definitivamente il discorso. Vittoria che potrebbe sfumare proprio nel finale per un’ingenuità di Franco che permette ad Embalo di involarsi solo davanti a Gori ma un inesauribile Pestrin riesce ad evitare il gol della beffa. Gli ultimi secondi sembrano interminabili ma il triplice fischio finale di Rapuano viene accolto come una liberazione e quasi come un’ipoteca per la Serie B.
LECCE (4-3-3): Caglioni; Diniz, Abruzzese, Vinetot, Di Chiara; Mannini, Papini (dall’80’ Doumbia), Salvi; Gustavo, Miccoli (dal 60′ Embalo), Lepore (dal 60′ Herrera). A disp: Scuffia, Beduschi, Filipe Gomes, Manconi. All. Bollini.
SALERNITANA (4-3-1-2): Gori; Colombo, Lanzaro, Trevisan, Franco; Moro, Pestrin, Favasuli (dall’83’ Bovo); Calil; Gabionetta (dal 62′ Negro), Mendicino (dal 66′ Nalini). A disp: Russo, Tuia, Bocchetti, Cristea. All. Menichini.
Arbitro: sig. Rapuano di Rimini (Barbetta/Camillucci).
Reti: 58′ Colombo
Ammoniti: Pestrin, Gabionetta, Colombo (S), Vinetot (L).
Note: recupero (o’ p.t., 3′ s.t.).
Sabato Romeo