shapeimage_1L’ex ministro Michela Vittoria Brambilla ha proposto l’introduzione di una legge che equipari i conigli agli altri animali da compagnia, come i cani e i gatti, vietando quindi di mangiarli. 

 “I conigli -sottolinea la deputata di Forza Italia- meritano le stesse tutele di tutti gli altri animali che vivono nelle nostre case o che comunque sono inseriti nel contesto familiare”.

Il regime sanzionatorio previsto dalla proposta Brambilla non è leggero: chiunque “allevi, esporti, importi, sfrutti economicamente o detenga, trasporti, ceda o riceva a qualunque titolo conigli al fine della macellazione, o commercializzi le loro carni” rischia da quattro mesi a due anni di carcere e una multa da 1.000 a 5mila euro per ciascun animale.

I conigli verranno poi tutelati anche attraverso un’apposita anagrafe e il riconoscimento di ogni coniglio domestico attraverso l’uso di un microchip. E se il coniglio non finirà più in padella, gli si dovrà comunque garantire un habitat adeguato: una gabbia grande almeno un metro per 70 o un metro e venti per 50, ben organizzata, con un nascondiglio (una casetta di legno non impregnato di sostanze tossiche), il cibo, il beverino, la cassettina igienica, dei tubi in cui entrare.

Prevista, dalla legge, anche la passeggiata: per almeno tre o quattro ore al giorno, poi, il coniglio deve poter andare in giro, camminare, esplorare, avere compagnia.