nalini_SalernitanaSi festeggia ancora in casa Salernitana. Nella mente e nei cuori di tesserati e tifosi ci sono ancora le immagini e gli attimi di gioia vissuti all’Arechi prima e per strada poi, applaudendo una squadra sfilata fino a notte fonda fra le strade principali della città. Le bandiere, le sciarpe e i tanti vessilli granata presenti in ogni angolo del comune rendono l’idea di quanto sia stato sofferto ed importante l’approdo in Serie B, categoria pronta a riabbracciare il grande entusiasmo della città campana. Lo ha confermato anche Andrea Abodi, presidente della Lega cadetta, pronto a stringere la mano a Lotito e Mezzaroma dopo le telefonate di rito avvenute subito dopo la sfida vittoriosa con il Barletta.

Intanto la squadra si appresta a ritornare in campo dopo la sbornia promozione smaltita in tranquillità. Domani al Volpe Menichini riabbraccerà i suoi ragazzi, iniziando a preparare la trasferta di Messina con la voglia di continuare ad aggiornare i tanti record messi a segno quest’anno. Il tutto puntando su Caetano Calil, capocannoniere dei granata con sedici gol e desideroso di mettere il fiato sul collo al collega Eusepi, miglior goleador del torneo con 18 reti. Il brasiliano, in un’intervista rilasciata all’edizione odierna de “Il Mattino”, ha raccontato così la sua emozione per la vittoria della Lega Pro con due gare di anticipo: “Per me è la seconda dalla C alla B (dopo quella col Crotone) in due anni che ho fatto la terza serie. Salerno merita molto di più perché ha dimostrato di avere una squadra per grandi palcoscenici – ha esordito il brasiliano – A Salerno è difficile vincere: anche per questo è stato ancora più bello. È la tappa più importante della mia carriera. La squadra è stata costruita per vincere e se anche fossimo andati ai play off sono certo che li avremmo vinti. Quando l’arbitro ha fischiato la fine non ci credevo, sembra ancora un sogno da cui non voglio svegliarmi. E’ stato tutto così bello. E’ come quando da bambino pensi sempre a questo tipo di festeggiamenti. Quella festa, quei colori. E’ come se fosse… si lo dico: credo che è lo stesso gusto di vincere un mondiale”.

Il brasiliano poi si è espresso sul suo futuro, annunciando l’ambizione di voler vestire la maglia granata anche in A. “Sto aspettando che mi chiami la società. A me piacerebbe rinnovare, lo prenderei come un regalo per l’ottima stagione disputata. E poi ho un obiettivo che voglio dedicare a questa gente: salire in A perchè lo meritano di cuore”. Come Calil anche Andrea Nalini sogna un futuro nella massima serie ed una sfida al Verona, sua città natale. L’esterno, out per infortunio nell’ultima fase di stagione, in un’intervista al quotidiano “La Città” ha fatto il punto sulla sua situazione. “Col ginocchio ci devo convivere: devo fare delle fiale e magnetoterapia perché c’è un’infiammazione articolare, all’osso. Ho fatto sacrifici perché volevo dare una mano prima della trasferta di Lecce. In questo modo, però, mi sono fatto prendere dalla smania di esserci a tutti i costi e ho fatto antidolorifici forse forzando i tempi. Insomma non ho consentito al ginocchio di riposare e ho fatto un minestrone. Spero di rientrare per la Supercoppa. C’è stato il consulto ortopedico all’ospedale Sacro Cuore di Negrar presso uno specialista del quale mi fido ciecamente, consigliato anche dal mio procuratore e col supporto della Salernitana. Ho un obiettivo, un orizzonte ma la cosa importante è che la squadra abbia tagliato il traguardo”.

Sabato Romeo