Montecorvino Rovella. Avrebbero indotto i titolari delle agenzie funebri che operavano sul territorio di Montecorvino Rovella a non procedere, in alcuni casi, alla chiusura ermetica delle bare dei defunti con la saldatura del coperchio, per accelerare la decomposizione delle salme con la successiva raccolta dei resti mortali e la liberazione anticipata del loculo alla scadenza di dieci anni, violando i termini previsti dal Regolamento cimiteriale del Comune che fissava il termine in 15 anni, con lo scopo di assicurarsi un guadagno in più.
Questo quanto si legge sul quotidiano La Città.
L’accusa è stata formulata dal Pubblico Ministero Marco Colamonici nel decreto di chiusura indagini nei confronti di cinque rappresentanti di altrettante confraternite di Rovella e di tre titolari di pompe funebri.
I reati contestati sono quelli dell’associazione a delinquere, vilipendio sui cadaveri, violazione di sepolcro, truffa, violenza privata ed estorsione.
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