Aria di rivoluzione. Sembra dar vita alle premesse annunciate subito dopo la gara con la Ternana Vincenzo Torrente. Il tecnico granata veste i panni di scultore e si accinge a cambiare forma alla sua creatura, accantonando quel 4-3-3 tanto caro e crocevia dei suoi successi anche in virtù delle crepe createsi. “Fisicamente non ho gli uomini adatti per attuare il mio gioco”, aveva sentenziato il trainer di Cetara dal ventre dell’Arechi, irritato per i tanti, troppi contrattempi accusati dai suoi calciatori e che gli hanno vietato fino ad ora di vivere una vigilia serena e con l’intero spogliatoio a disposizione. Situazione pronta ad essere rivissuta anche in vista del Crotone, sfida ostica ma allo stesso tempo utile per capire fino a dove potrà volare questa Salernitana tutta cuore e cerotti. Sì perchè oltre al carattere, dimostrato in campo ed elogiato da Torrente, lo staff tecnico ha dovuto fare sempre attenzione ai responsi arrivati giorno dopo giorno dall’infermeria, facendo la conta dei disponibili e sperando in veri e propri miracoli. L’ennesimo che ci si aspetta da Denilson Gabionetta, anche ieri lontano dal terreno di gioco ma a lavoro in piscina, per mettersi alle spalle una volta per tutta i problemini fisici accusati nel suo lungo tour de force ricco di soddisfazioni. Con l’ex Crotone anche Andrea Nalini ed Umberto Eusepi, prima brutta notizia di giornata. L’ex Benevento è ancora alle prese con una contusione al piede destro e, in vista dell’anticipo di venerdì, viene esentato dal test in famiglia con la Primavera disputato all’Arechi. Impianto che, quattro giorni dopo l’affermazione sofferta dei granata sulla Ternana, ha visto la sua Salernitana calzare un differente vestito tattico e servire dieci gol ai “babies” di Savini.
Spazio al solido 4-4-2, tanto caro al co-patron Lotito, ma più per necessità che per desiderio. Difesa confermata, con Colombo e Franco ai lati del rientrante Schiavi e del recuperato Lanzaro. A guidare il gioco in mezzo al campo il tandem Pestrin-Bovo con il compito di distruggere le transizioni avversarie e ripartire, sfruttando Perrulli e Rossi, in veste di esterno alto. Davanti una coppia d’attacco inedita, con la potenza di Coda supportata dalla corsa di Donnarrumma. Attacco pesante che però va in gol prima della seconda doccia fredda di giornata. Riccardo Colombo accusa un fastidio alla coscia destra e si ferma. Dalla società di Via Allende si parla di leggero risentimento ai flessori, con condizioni da valutare (sono attesi in giornata gli esami strumentali) e un leggero pessimismo in vista dell’anticipo in terra calabrese. Nella ripresa rivoluzione sia negli uomini che nel modulo (si passa al 4-2-3-1), con l’unico sorriso di giornata arrivato dalle condizioni di Moro, pienamente recuperato ed in campo accanto al giovane Odjer. Terzetto di trequartisti composto da Milinkovic e Troianiello sugli esterni e Sciaudone, ancora in naftalina, in veste di rifinitore alle spalle di Coda. Dieci gol ma tanti grattacapi, che aprono le porte ad una Salernitana sperimentale, tutta cuore e cerotti. Per “mastro” Torrente l’arduo compito di rifinirla e trasformarla in bella oltre che vincente, l’aspetto più importante per dimenticare i problemi e volare verso la vetta della classifica.
Sabato Romeo