Salerno. 56 nuove assunzioni che dovevano consentire all’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno di riprendere fiato. Una decisione attesa da tempo per sopperire alla carenza di organico dell’istituto sanitario che ormai è con l’acqua alla gola. Medici ed infermieri erano pronti a presentarsi al lavoro in questi giorni, ma la decisione della Regione colpisce come un fulmine improvviso l’ospedale. 4 gli infermieri che avrebbero dovuto prendere servizio oggi.
La nota, disposta dalla struttura commissariale della Regione Campania e trasmessa al direttore generale Viggiani, annuncia la sospensione immediata delle procedure di assunzione, e porta la firma del commissario dell’Asl Antonio Postiglione. Si apprende che l’azienda, si legge nella nota, sta procedendo con la definizione delle procedure di mobilità del personale da assumere, tuttavia, precisa il testo, la struttura commissariale non ha ancora ultimato l’esame istruttorio sulle istanze aziendali. Le mancate verifiche sull’istruttoria bloccano le assunzioni e danneggiano 29 infermieri e 16 medici, preziosi per un ospedale che non riesce a portare a termine interventi chirurgici per mancanza di anestesisti. In ginocchio, tra gli altri, il reparto di ortopedia.
“Una situazione esplosiva, del tutto simile all’era pre-bortolettiana- dichiara senza mezzi termini Pietro Antonacchio della Cisl- questo è un piano finalizzato a distruggere l’Asl di Salerno”. I rappresentanti dei dipendenti dell’Asl lamentano l’impasse della dirigenza, ferma sulla firma di diversi decreti. Nessun riconoscimento dell’accordo siglato tra i sindacati e l’ex manager della Asl Squillante sull’uniformità di trattamento giuridico ed economico dei dipendenti. Un ammanco di 40 milioni di euro mai versati ai lavoratori, ai quali non viene garantito il giusto compenso per gli straordinari e gli arretrati sugli scatti d’anzianità. “Un errore nella gestione di quelle risorse- continua Antonacchio- che sono andati a coprire le spese per la dirigenza medica”. Sull’accordo che Postiglione si rifiuta di riconoscere le sigle sindacali promettono battaglia: già da lunedì prossimo sono previste assemblee in vari luoghi di lavoro, che porteranno una mobilitazione generale e allo sciopero.
Il motivo citato da Postiglione per giustificare il mancato riconoscimento dell’accordo sono le troppe ore di straordinario dei dipendenti dell’Asl. “Stanno criminalizzando i dipendenti- spiega Biagio Tomasco della Uil- che venivano pagati con i fondi destinati al lavoro extra-ordinario al posto di quelli previsti per le prestazioni ordinarie, ormai agli sgoccioli. Un errore di gestione la cui colpa non deve cadere sui dipendenti. “E poi ci sono gli sprechi- continua Tomasco, che parla di incapacità conclamata della dirigenza dell’Asl- da un lato si sperpera e dall’altro si prova a centellinare. Il dipartimento di salute mentale, ad esempio, ha tre direttori quando ne basterebbe uno solo, in totale i costi sono duplicati, mentre il 118 è affidato a soggetti esterni, in piena violazione della legge”.
Stamattina la comunicazione spiazzante agli infermieri pronti a prendere servizio, eppure di assunzioni i sindacati parlano da almeno 10 anni. “Quei 56 nuovi assunti- afferma Margaret Cittadino della Cgil a La Città- sono solo una piccola goccia nel deserto e rappresentano nient’altro che lo 0,5 % dei bisogni dell’ospedale, ma restano fondamentali per riportare a pieno ritmo l’attività delle sale operatorie e per ripristinare i servizi di alta specialità”.