A partire da oggi, il Certificato di proprietà dei veicoli a motore, rilasciato dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), diviene digitale.
Questo vuol dire che, al posto del tradizionale documento cartaceo, l’originale sarà conservato in modalità virtuale presso l’archivio dell’Aci.
Al momento dell’acquisto di un veicolo, la ricevuta ne attesterà l’esistenza e verrà fornito un codice d’accesso personalizzato, ossia una password, per visionare il documento sul sito www.aci.it.
Il passaggio al digitale, che interessa oltre 40 milioni di italiani possessori di automobili, moto e furgoni, è stato compiuto per rendere snella la burocrazia e semplificare la vita, nonchè per una maggiore sicurezza: un documento digitale, infatti, non si perde nè si deteriora; inoltre, è impossibile rubarlo e modificarlo per eventuali frodi.
Con la digitalizzazione, il PRA ha calcolato che gli italiani risparmieranno in totale, 4,5 milioni e saranno eliminati 30 milioni di fogli di carta e di tonnellate di inchiostro.
Il Certificato è utile per ogni iscrizione di autoveicolo, di motoveicolo a partire da 125 cc, di rimorchi oltre le 3,5 tonnellate che sono beni mobili registrati in base alle norme del Codice Civile, ma risulta necessario anche per i trasferimenti di proprietà, le radiazioni, le eventuali annotazioni giuridiche sul mezzo.
In merito ai fondi che si pagano per l’iscrizione di un veicolo al PRA, essi vengono così suddivisi: una media di 300 euro va alle Province come Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), importo variabile a seconda del tipo di veicolo e delle tariffe locali; 27 euro vanno all’Aci e circa 16 euro vanno allo Stato come imposta di bollo; il compenso che spetta al PRA per il servizio è in media il 5-7% di quello versato dagli italiani.
Per quanto riguarda le novità in arrivo, in Parlamento si sta studiando l’unificazione tra l’archivio del PRA gestito dall’Aci e quello della Motorizzazione, che rappresentano un inutile doppione, mentre la Commissione Affari Costituzionali ha approvato un emendamento al disegno di legge delega, nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione.
Durante la presentazione a Roma del nuovo certificato di proprietà digitale, il Presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, ha affermato: “E’ un nostro dovere difendere 110 anni di storia, 88 anni di gestione del Pra e difendere migliaia di persone che si sono adoperati in questi anni. Io sono orgoglioso di questa gente. Siamo una grande famiglia, con tanta passione, e anche questa volta ce la faremo”.
E Riccardo Luna, consulente del Presidente del consiglio per lo sviluppo digitale del paese, ha definito questa giornata “una sorta di Aci-Pride”.
Il tweet del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è stato quindi immediato: “Dal 5 ottobre diventa digitale il certificato di proprietà dei veicoli: il Pra rilascerà il documento solo online #coseutili #avantitutta”.
Anche il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, ha espresso soddisfazione nei confronti dell’Aci: “Il servizio svolto dal Pra, il Pubblico registro automobilistico, è di fondamentale importanza per il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine” e ha aggiunto che “La digitalizzazione può ulteriormente migliorare il lavoro della magistratura a aiutare i cittadini nell’avere la certezza della titolarità dei beni registrati”.
Ferri ha concluso dicendo che la digitalizzazione è importante per “mantenere la segretezza delle indagini. Va bene modernizzare il Pra ma teniamo i pilastri che garantiscono la certezza del diritto”.