Salerno. La rete si allarga, a rimanere impigliati sono altri 5 primari dell’ospedale “Ruggi” di Salerno, coinvolti nel maxi scandalo che ha portato alla luce un enorme caso di assenteismo. Non avrebbero svolto i controlli sulle presenze del personale nei reparti a loro assegnati, questa l’accusa rivolta contro i dirigenti, di cui uno dovrà rispondere anche della condotta di alcuni medici che risultavano al lavoro mentre erano altrove a svolgere la loro attività professionale.
La commissione disciplinare, predisposta dai vertici del nosocomio, continua la sua indagine interna, in seguito all’inchiesta aperta dalla Procura di Salerno nella quale risultano sospettati almeno 800 dipendenti del “Ruggi”: medici, infermieri e caposala. I cinque primari indagati, docenti universitari, saranno invitati a chiarire la loro posizione, ma potrebbero godere di qualche attenuante perché non direttamente chiamati a sorvegliare l’operato dei vari dipendenti dei reparti. La responsabilità infatti potrebbe ricadere anche su coordinatori e caposala che non avrebbero informato i loro superiori delle condotte illecite.
Si attende per venerdì la discussione al Tribunale del Riesame di Salerno su 8 probabili assenteisti, sospesi dal servizio per un anno. I legali di tre indagati hanno avanzato la richiesta di revoca della misura cautelare, presentando diverse argomentazioni: l’utilizzazione solo parziale dei filmati girati dalle telecamere poste all’ingresso dell’ospedale; la sproporzione con la misura interdittiva e la fuorviante interpretazione delle normative.
Rigettata la proposta di arresti domiciliari che era stata avanzata dal sostituto procuratore Francesco Rotondo, a capo dell’inchiesta, il gip Sergio De Luca dovrà decidere se revocare o meno i provvedimenti di sospensione dal lavoro per i dipendenti che dal 30 settembre risultano indagati dalla Procura.