Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Tale ricorrenza è stata istituita dall’Onu con la risoluzione n. 54/134 del 17 dicembre 1999 e la data è stata scelta da un gruppo di donne attiviste riunitesi a Bogotà (Colombia) nel 1981 per l’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi.
Il 25 novembre rievoca un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo: le tre sorelle Mirabal, considerate rivoluzionarie, sono state torturate, massacrate a colpi di bastone, strangolate e gettate in un burrone, a bordo della loro auto, simulando un incidente.
Da quel giorno, non si arrestano gli episodi di violenza e femminicidio, tanto che sono molti ormai gli eventi organizzati sia a livello mondiale sia nazionale: in particolare, in Italia, si va dalle iniziative in più di mille Comuni alle campagne di sensibilizzazione e informazione, passando per i treni con messaggi in musica nelle diverse stazioni.
Secondo i dati Istat risalenti a giugno 2015, nel nostro Paese circa 7 milioni di donne (per la precisione 6 milioni 788 mila) hanno subito una violenza fisica o psicologica nella loro vita.
Nell’ultimo anno, le vittime di femminicidio sono state 152: in sostanza, una donna su tre tra i 16 e i 60 anni.
Dal punto di vista legislativo, l’Italia ha compiuto passi in avanti, dotandosi di nuovi strumenti normativi, come la legge contro lo stalking, quella sul contrasto al femminicidio e la ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa in merito alla prevenzione e alla lotta contro la violenza domestica e sulle donne chiamata “Convenzione di Istanbul”, ma i Centri antiviolenza continuano a denunciare la mancanza di fondi e di attenzione.
La consigliera del Presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità, Giovanna Martelli, ha però confermato che è in arrivo un avviso pubblico per destinare 7 milioni di euro allo sviluppo della rete di sostegno alle vittime, attraverso il rafforzamento dei servizi territoriali e dei Centri antiviolenza.