Morigerati. Ieri, intorno alle 16:30, un bambino di 12 anni è rimasto gravemente ferito da un colpo di fucile esploso dallo zio.
Il giovane B.P. era insieme al padre e allo zio, in località Tortorella, zona impervia al confine con il comune di Vibonati, per una battuta di caccia al cinghiale.
Lo zio, agricoltore e incensurato, avrebbe sparato a un cinghiale, colpendo in modo involontario il nipote “che aveva abbandonato la propria posizione”: così ha cercato di giustificarsi lo zio, ancora sotto shock, subito dopo l’accaduto.
E’ stato lui a prestare le prime cure al nipote e a trasportarlo con il papà, dipendente della Comunità Montana, all’ospedale dell’Immacolata di Sapri, ma le condizioni del 12enne sono apparse gravi: dopo averlo stabilizzato, è stato quindi trasferito in ambulanza all’ospedale San Leonardo di Salerno e poi al Santobono di Napoli.
I sanitari hanno spiegato che il bambino “Ha perso molto sangue e le sue condizioni sono critiche”.
Secondo la prima ricostruzione, il 12enne sarebbe stato raggiunto all’emitorace sinistro da un unico pallettone, a un’ottantina di metri di distanza.
A tal proposito, lo zio ha dichiarato: “Ho sparato ad un cinghiale tra i cespugli non mi sono accorto di mio nipote. Non avrebbe dovuto trovarsi in quel posto. E’ stato un terribile incidente. Non volevo, non volevo”.
Lo zio, resosi conto di quanto successo, ha raggiunto il bambino, lo ha coperto per proteggerlo dal freddo e lo ha trasportato con il papà in ospedale, chiarendo che “Nel luogo in cui è accaduta la tragedia non c’era segnale telefonico, siamo stati costretti a portalo in auto”.
Dall’ospedale di Sapri è stato necessario un ulteriore trasferimento al San Leonardo di Salerno: era stato richiesto l’intervento dell’eliambulanza, ma per problemi burocratici il volo non è stato autorizzato.
Il bambino è stato così portato a Salerno, in ambulanza, con l’ausilio di una staffetta dei militari che ha fatto da apripista e, in serata, il 12enne è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
I Carabinieri della Compagnia di Sapri, diretti dal Tenente Michele Zitiello, hanno avviato le indagini e la Procura di Lagonegro ha aperto un’inchiesta.
Lo zio è stato denunciato a piede libero e dovrà rispondere dell’accusa di lesioni gravissime, mentre il fucile (una doppietta calibro 12 regolarmente detenuta) è stato sequestrato.
Le attività investigative sono tuttora in corso e nella giornata di oggi i militari effettueranno un sopralluogo per cercare di ricostruire con esattezza la dinamica della vicenda.