«La squadra, il tecnico e lo staff godono della fiducia della società. Questo non significa che ci si debba cullare sugli allori. Dopo una sconfitta bisogna fare autocritica e non cercare alibi». Angelo Fabiani torna sul “caso Bollini” e prova a spegnere le polemiche scoppiate dopo le dichiarazioni rilasciate nelle ore successive alla sconfitta di Carpi. Il ds della Salernitana, intervenuto a Telecolore durante la trasmissione “Gol su Gol”, condotta dal direttore Franco Esposito, ha provato a far chiarezza sulle sue parole. «Credo che si sia andati un po’ oltre – ha affermato Fabiani –. Non volevo mettere sulla graticola Bollini. Ho semplicemente detto che queste tre partite non mi sono piaciute, che dovevamo fare qualcosa in più. E che se non si scende in campo con la giusta determinazione e umiltà, si farà fatica. Ma non credo di aver detto che Bollini è sulla graticola, né di avergli dato i sette giorni. L’allenatore gode della fiducia della proprietà e del sottoscritto. È pur vero che bisogna darsi una svegliata. Non credo di aver detto nulla di straordinario».
Il dirigente della Salernitana, inoltre, nel ribadire che quanto accaduto «non ha nulla a che vedere con le dichiarazioni fatte a inizio campionato dall’allenatore», ha ribadito il suo pensiero. «Credo che possa dare fastidio a chiunque che al termine di una partita, anziché fare un po’ di mea culpa si va a pensare al palo o ad altre cose – ha proseguito Fabiani -. Bisogna essere più pragmatici. Penso che se si perde una partita come è accaduto a Carpi, non c’è da stare tanto tranquilli è felici. Scusatemi, ma sono veramente incazzato per non aver preso neanche un punto sabato. In queste prime giornate abbiamo raccolto molto meno di quanto avremmo potuto».
A differenza del co-patron Claudio Lotito che aveva bocciato il modulo adottato da Bollini («Lotito è il patron, può dire ciò che ritiene più opportuno, ci mancherebbe se non può fare una considerazione», il commento di Fabiani), il direttore sportivo granata ritiene che «non è un problema di moduli, questa squadra ha in organico giocatori che possono ricoprire diversi ruoli». Allo stesso tempo, però, sostiene che «nel calcio bisogna sempre mettere il compagno nel miglior modo di fare la giocata».