Passo falso. Venezia-Salernitana 1-0 sa di esame di maturità per l’alta classifica mancato non senza rimpianti. Perché al “Penzo”, in una sfida che metteva in palio punti pesanti e suggestioni da sogno dettate dalla classifica, la Salernitana clamorosamente si spegne, rimediando una sconfitta di misura senza appello che scrive la parola “fine” sulla striscia di sei partite senza sconfitte e riapre vecchi dibattiti su una squadra eccessivamente fisica e senza fantasia.
Colantuono conferma il 3-5-2 e opta per Djuric come partner dell’intoccabile Bocalon. In mezzo al campo con Di Tacchio e Di Gennaro c’è Palumbo, al debutto, mentre in difesa ritorna Schiavi con Casasola che si abbassa sulla linea dei centrali concedendo un turno di riposo a Gigliotti. La Salernitana approccia a viso aperto, schicciando il Venezia iperoffensivo scelto da Zenga. Il primo squillo è firmato Bocalon, con la conclusione che Vicario smanaccia. Il 3-5-2 e l’organizzazione tattica permette alla Salernitana di fare la partita tenendo bassi i ritmi. Al 12’ Di Gennaro sfrutta la sponda di Djuric e fa partire un sinistro al volo meraviglioso che scavalca Vicario ma impatta la traversa, strozzando l’urlo dei 600 supporters presenti alle spalle dell’estremo difensore di casa. Il Venezia si scuote e alza il baricentro, pressando alto la Salernitana e soffocando sia Di Gennaro che Di Tacchio, cervelli di un gioco granata che inizia a spegnersi. Alla mezz’ora il Venezia passa: Di Mariano batte una punizione dai 25 metri che Micai clamorosamente non blocca regalando a Domizzi il facile tap-in del vantaggio. La Salernitana accusa il colpo ed è tutto in un colpo di testa di Mantovani in mischia che non fa male a Vicario.
Colantuono è costretto nell’intervallo a rinunciare a Di Gennaro, lanciando Odjer anch’egli non al top della condizione. I granata però non riescono ad accendersi, scollati tra i reparti e con troppe difficoltà in fase di costruzione. La prima chance arriva al 60’ quando Djuric arriva sul cross al volo di Vitale ma il colpo di testa in tuffo del bosniaco non preoccupa Vicario. Colantuono prova a scuotere la sua Salernitana e concede il debutto ad Andrè Anderson, in campo al posto di Palumbo. Il brasiliano si accende subito con una conclusione dal limite che Vicario blocca in tuffo. La palla gol più ghiotta capita a Djuric, che è bravo a liberarsi sulla linea di fondo di Modolo, ma il cross del bosniaco per l’accorrente Bocalon trova la deviazione provvidenziale di Vicario. L’ultima mossa di Colantuono è disperata: Jallow prende il posto di D. Anderson, per un 4-2-4 ultraoffensivo. Ma la Salernitana praticamente non offende mai, rintanata nella propria metà campo complice il giro palla del Venezia che addirittura manca in contropiede il colpo del 2-0 con Segre.
RETI: 31’ pt Domizzi (V)
VENEZIA (4-2-3-1): Vicario; Zampano, Modolo, Domizzi, Bruscagin; Suciu, Bentivoglio; Di Mariano, Citro (27’ st Segre), Falzerano (43’ st St Clair), Litteri (14’ st Vrioni).
In panchina: Facchin, Lezzerini, Andelkovic, Coppolaro, Zennaro, Marsura, Schiavone, Migliorelli, Cernuto. Allenatore: Walter Zenga.
SALERNITANA (3-5-2): Micai; Mantovani, Schiavi, Casasola; D.Anderson (30’ st Jallow), Di Gennaro (1’ st Odjer), Di Tacchio, Palumbo (15’ st A. Anderson), Vitale; Bocalon, Djuric.
In panchina. Vannucchi, Lazzari, Gigliotti, Pucino, Castiglia, Mazzarani, Bellomo, Orlando, Vuletich. Allenatore: Stefano Colantuono.
ARBITRO: Daniele Minelli di Varese (Assistenti: Affatato-Scatragli. Quarto uomo: Donda).
NOTE. Spettatori: 10000 circa di cui 700 tifosi provenienti da Salerno. Ammoniti: Mantovani (S), Bentivoglio (V), Domizzi (V), Vrioni (V), Bocalon (S). Angoli: 6-2. Recupero: 0’ pt, 5’ st.