Una duplice natura caratterizza il fenomeno Poetry Slam, come duplice è la natura della città che, ultima ma non ultima, si appresta ad ospitarlo: le origini operaie e la propensione alla poesia. Brulicante di talenti nascosti tra le viuzze grigie e spoglie, infatti, Battipaglia si presenta come un terreno di coltura ideale per accogliere l’esperimento, il prossimo 21 ottobre.
Una manciata di poeti e poetesse si sfideranno in una lettura performativa dei loro componimenti in un tempo limitato (tre minuti), senza l’apporto di oggetti di scena, musica o costumi. La giuria popolare sorteggiata tra il pubblico decreterà la vittoria di una delle performance, il cui valore, per questa volta, è simbolico, in attesa di tornei ufficiali.
La cornice è quella de Il Piccolo di Battipaglia, in via Olevano 40, sala polifunzionale a vocazione teatrale, che ha come
obiettivo, al pari di altre realtà e associazioni, la valorizzazione delle espressioni artistiche locali in nome della condivisione e della collaborazione. Per questo motivo l’iniziativa non si limita alla gara poetica.
Ingresso gratuito a partire dalle ore 19, accolti dalla mostra delle opere di Marialinda Toriello, in arte Pinta, affidata alla
curatela della Galleria d’arte Faber Artis. In seguito, gli Elettropainting, formati dalla stessa Pinta e BeBaLoop (pseudonimo musicista di Benedetto Battipede), misceleranno synth e visual art introdotti dal pianoforte di Dario Carbone.
Maestro di cerimonie della serata sarà Andrea Droro, membro del Campania Slam Poetry, o CASPAR, collettivo promotore e organizzatore di tornei di poetry slam regionali e rappresentante nazionale, il cui apporto è stato fondamentale per la costruzione dell’evento.
Il programma è ricco, ma non si escludono sorprese e performance estemporanee, aspetto che conferma la vocazione del Piccolo di Battipaglia come «spazio che si presta ad essere attraversato dalle esperienze artistiche più diverse, a dare voce e forma alle proposte creative e a fornire, di fatto, un servizio culturale alla città, altrimenti trascurato».
Non resta, dunque, che accogliere l’invito che emerge dalle parole del patron del teatro Gennaro Paraggio e partecipare a quel flusso che vedrà mescolarsi il quotidiano con l’arte, le strade della città con la poesia, la vita multiforme che si fa performance.