E’ stato presentato questa sera, in una gremita sala stampa del PalaMangano “Beta Ricambi Arena”, il neo capo allenatore della Givova Scafati, Attilio Caja, alla presenza dello staff dirigenziale, amministrativo e tecnico gialloblù.
Dichiarazione del general manager Gino Guastaferro: «Voglio in primo luogo salutare e ringraziare Alessandro Rossi, che ha avuto il merito di portarci in serie A, ma che purtroppo ha avuto un inizio di campionato problematico, tale da indurci a scegliere una diversa guida tecnica.
Perché Caja? Perché la sua storia e la sua carriera lo hanno caratterizzato come uno degli allenatori migliori in Italia, di grande peso e di grande polso. Come neopromossa abbiamo ritenuto necessario ingaggiare ora una guida tecnica esperta, specializzata nel raggiungimento degli obiettivi che ci siamo preposti».
Dichiarazione del vice presidente Luigi Di Lallo: «La società ha fatto un ennesimo sforzo economico importante nell’ingaggiare un allenatore di tale esperienza, che va a rinforzare come un grosso pilastro le nostra già solide fondamenta. A nome di tutti i dirigenti, gli auguro buon lavoro».
Dichiarazione del patron del main sponsor Givova, Giovanni Acanfora: «Givova sarà sempre vicina a Nello Longobardi ed appoggerà sempre le sua oculate scelte, compresa quella di ingaggiare il neo allenatore Attilio Caja, che non dovrà lavorare per consentirci di guadagnare la salvezza, bensì la permanenza in serie A.
Tra salvezza e permanenza c’è una sostanziale differenza: la prima è sinonimo di sofferenza, la seconda è invece è sinonimo di serenità ed è ciò che oggi merita la città e la tifoseria. Sostengo la follia sportiva di Longobardi, che come amico e sponsor accompagnerò sempre, per cui ho aderito sin da subito alla scelta di affidare il timone della squadra nelle sapienti mani di coach Caja».
Dichiarazione di patron Nello Longobardi: «Voglio innanzitutto salutare Alessandro Rossi, che prendemmo lo scorso anno dopo una retrocessione in serie B ed a cui abbiamo dato fiducia, consapevoli che si trattasse di una grande persona ed un grande allenatore, a cui va il merito di averci fatto vincere insieme al lavoro ed ai sacrifici di tutti, dentro e fuori dal campo, al termine di una stagione in cui ognuno ha rispettato il proprio ruolo.
Oggi dobbiamo lavorare proprio su questo, perché 60 punti nei primi due quarti presi domenica scorsa in casa contro Varese parlano da soli. Quello che hanno scritto sui social tanti fenomeni da tastiera passa in secondo piano, perché qui i soldi li mettiamo io, pochi sponsor ed imprenditori locali, mentre gli incassi tra biglietti e abbonamenti non arrivano neppure al 12 o 13 % del nostro fatturato.
Prima di parlare del neo coach voglio però dire che, a prescindere degli errori commessi recentemente, la Givova Scafati ha bisogno dell’amministrazione comunale, così come l’amministrazione comunale è fiera della Givova Scafati, per cui dobbiamo abbandonare le polemiche ed essere civili e rispettosi delle istituzioni. Non condividerò e tollererò più le offese gratuite nei confronti del sindaco e degli amministratori comunali.
Domenica scorsa sono stato in silenzio durante l’intera gara, per non mettere pressioni sul coach e sui giocatori, ma purtroppo il risultato del campo ci ha costretti a prendere una decisione drastica, perché non possiamo dilapidare un patrimonio di giocatori di esperienza come quelli che abbiamo ingaggiato.
Abbiamo sicuramente sbagliato delle scelte e siamo qui per rimediare, grazie allo sponsor Givova e agli altri sponsor che ci sono vicini e ci mettono in condizione di fare la serie A, che altrimenti Scafati non potrebbe mai avere. Voglio dare il benvenuto a coach Attilio Caja, l’uomo che può risollevarci e darci una identità precisa e decisa. Le colpe di quello che abbiamo visto domenica in campo vanno suddivise su tutti, ognuno ha le proprie responsabilità, tra staff e atleti. Ora bisogna voltare pagina e lo facciamo con un allenatore esperto e preparato.
Con lui stiamo facendo delle valutazioni e delle scelte ben precise, su cui sta lavorando sodo Gino Guastaferro e mio figlio Enrico, per apportare degli accorgimenti all’organico. Abbiamo messo Henry fuori squadra, non rientrerà più nelle rotazioni, perché ci sarà un avvicendamento in organico e probabilmente aggiungeremo anche un atleta italiano, con l’obiettivo di mettere a disposizione di coach Caja i giocatori giusti per il suo progetto di gioco.
Ci attendono 24 battaglie, in cui mi aspetto che ognuno faccia la sua parte. Ci teniamo tanto alla serie A e vogliamo tenercela stretta, faremo di tutto per una permanenza tranquilla, consapevoli che questo campionato è completamente diverso da quello dello scorso anno».
Dichiarazione di coach Attilio Caja: «E’ bello vedere al mio arrivo una sala stampa così gremita, una cosa per me inusuale. Ringrazio innanzitutto la famiglia Longobardi per avermi scelto. Conosco da 25 anni Nello Longobardi, da tantissimo tempo nel mondo della pallacanestro che conta e grande conoscitore della stessa, per cui essere contattato da lui è stato per me motivo di vanto e fiducia, accresciuta anche dal fatto che legato alla società c’è un marchio solido ed importante come Givova, che accresce esponenzialmente il mio grande senso di responsabilità.
Voglio ripagare questa fiducia, dando il massimo del lavoro. Credo molto nel lavoro svolto in allenamento, che è finalizzato alla partita della domenica, perché è nella qualità degli allenamenti che si determina l’esito della partita. Sono molto esigente, ma lo sono soprattutto con me stesso. Sono 30 anni che faccio questo, non sono solito dare nulla per scontato, sono rigido con me stesso e pretendo molto da tutti.
La serie A è un campionato difficile, a nessuno fa piacere perdere e quindi tutti cambiano in corso d’opera per migliorare, ma per essere competitivi bisogna solo allenarsi. Dagli atleti mi attendo sacrificio e disponibilità: tutti dovranno dare il 100% ed io sarò garante che tutti diano il 100% in campo. Non prometto risultati, ma il massimo impegno possibile in allenamento e in partita.
Al momento abbiamo deciso solo un cambio strutturale: sostituiremo Henry con un giocatore diverso in altro ruolo, poi se ci sarà bisogno di cambiare qualche altra pedina lo vedremo in corso d’opera, in base a quanto i giocatori sapranno dimostrare, perché nessuno di noi è a Scafati in vacanza e tutti dobbiamo rispettare chi ci paga. Sarò garante che le cose si facciano seriamente».