Le squadre giovanili della Hippo Basket Salerno continuano a viaggiare col vento in poppa. L’Under 15 guidata da coach Juan Cruz Llaryora, battendo 91-34 la Scuola Basket Peppe Corrado, arriva imbattuta alla fine del girone d’andata. Ne abbiamo approfittato per tracciare un primo bilancio del lavoro svolto dal tecnico di origini argentine con il gruppo dei 2008/2009.
- Il girone d’andata si chiude con la netta vittoria contro Sarno. Finora, come l’Under 17, anche l’Under 15 ha fatto percorso netto, con 7 vittorie in altrettante partite. Sei soddisfatto?
- «Sono sicuramente soddisfatto, sì, molto soddisfatto. Ma la mia soddisfazione va oltre i risultati. Stiamo riuscendo a capirci negli allenamenti e durante le partite, i ragazzi stanno reagendo bene alle correzioni che stiamo apportando assieme a Laura Casaburi e al nostro responsabile Aldo Russo. Certo, vincere aiuta sempre, perché dà morale e fa affrontare il lavoro settimanale col giusto spirito».
- 460 punti realizzati (65 di media per partita) a fronte di appena 240 punti subiti (34 di media). Qual è il dato che ti piace di più?
«Se devo scegliere tra uno dei due dati, quello che mi piace di più è la difesa. Lasciare alle squadre avversarie solo 34 punti, a volte anche meno, significa che stiamo difendendo in maniera aggressiva, che i ragazzi si stanno applicando molto da questo punto di vista. E per noi la difesa è lo strumento per avere un buon attacco in campo aperto. I tanti punti segnati nascono dal buon lavoro difensivo».
In cosa questa squadra, che lo scorso anno è arrivata alla finale regionale per il titolo di categoria, è cresciuta rispetto alla passata stagione e in che cosa può migliorare ancora?
«Piano piano i vari componenti della squadra stanno assumendo maggiore autonomia. Ci sono ragazzi che giocano da più anni e sono più pronti, ma anche gli altri li vedo molto migliorati tecnicamente e tatticamente ma soprattutto si stanno assumendo molte più responsabilità rispetto allo scorso anno. E questo è molto importante per la crescita complessiva del gruppo».
Come sta andando per te la prima esperienza da capo allenatore?
«Mi sto divertendo molto in questa prima esperienza da head coach a livello di Settore Giovanile. Il Minibasket resta la mia passione, ma sto instaurando un nuovo tipo di rapporto coi ragazzi, usando toni e parole diverse. Quando si può, ridiamo e scherziamo, ma quando si deve lavorare nessuno si sottrae e questo mi piace molto. Mi sento a mio agio anche in queste vesti. In termini di contenuti, mi sto mettendo alla prova visto che ora facciamo i conti con la pallacanestro. Cerco di utilizzare il mio bagaglio d’esperienza come giocatore, ma anche quello che ho imparato facendo l’assistente negli ultimi anni. Sto dando il massimo, sta andando bene ma sono convinto che stiamo lavorando nella direzione giusta per toglierci delle belle soddisfazioni».