Boateng, Pellegrino, Pasalidis, Zanoli, Basic, Pierozzi, Vignato, Weissman e Gomis. Il direttore sportivo della Salernitana Walter Sabatini non si smentisce mai. In poco tempo e con un budget risicato ha rivoltato come un calzino la derelitta Salernitana, per tentare un’altra impresa impossibile, come la salvezza del 7%, questa volta con una percentuale ancora più bassa al 5% e forse anche meno.
L’impresa di due anni fa, infatti, vedeva la squadra granata con 17 punti in classifica alla 22^ giornata, mentre ora, nel medesimo turno di campionato, ne ha solo 12, ben 5 in meno e, inoltre, è ultima in classifica a 6 punti dalla zona salvezza. Ciò scoraggerebbe chiunque a crederci, ma non Walter Sabatini.
Rispetto ai “carneadi” portati a Salerno in un lasso di tempo ben più ampio dal suo predecessore, Morgan De Sanctis, il direttore generale dei “miracoli” ha puntato su calciatori più affidabili, almeno sulla carta, con esperienza in campionati più simili a quello italiano. Un mix di giovani ed esperti che sono andati a rinforzare tutti e tre i reparti. Una vera operazione chirurgica che ha prima asportato le “parti malate” e contagiose a livello di spogliatoio per poi procedere all’inserimento dei nuovi innesti.
Rimane il nodo Dia. E’ evidente che il pieno recupero, fisico e mentale, dell’attaccante metterebbe a disposizione di Pippo Inzaghi una importante freccia al suo arco. L’arrivo di Weissman, attaccante israeliano di seconda fascia ma in possesso comunque di caratteristiche tecniche e tattiche apprezzabili, andrebbe visto, in tale ottica, quale completamento del reparto offensivo e valida alternativa agli altri componenti del roster avanzato.
Boateng, Pellegrino e Pasalidis in difesa non potranno non fare meglio dei bocciati Lovato, mai ambientatosi a Salerno e per nulla motivato, Daniliuc, promessa che non è stata mai all’altezza delle aspettative e Bronn, autentica meteora anche a causa di evidenti problemi atletici. Zanoli e Pierozzi sugli esterni in aggiunta a Bradaric e Sambia completano un reparto, quello degli esterni, ora completo e all’altezza della situazione, nonostante la partenza di Mazzocchi.
A centrocampo il rientro dalla Coppa d’Africa di Coulibaly e gli acquisti di Basic, Gomis e Vignato, insieme al pieno recupero di Maggiore e Kastanos e ai progressi tecnico – tattici di Legowski e Martegani dovrebbero mettere al riparo l’allenatore da ogni emergenza nel reparto, con più alternative valide a disposizione.
Il resto lo faranno le motivazioni. Questo gruppo, verrebbe da dire, parafrasando un famoso film, “quella sporca dozzina”, dovrà dimostrare sul campo la rabbia agonistica, la determinazione e il coraggio che servono in misura enorme per tentare un’impresa che, allo stato attuale, appare disperata ed è considerata quasi impossibile dai media e dai bookmakers.
Ma Walter Sabatini ci crede e noi ci crediamo insieme a lui.