OCHOA: il suo dovere, sempre in linea con le qualità di ultimo insormontabile baluardo, lo compie, e se nessuna colpa gli può essere attribuita per la rete di Maldini, non è esente da colpe sul raddoppio di Pessina, scavalcato da un pallonetto, frutto della sua indecisione – 5,5
BRADARIC: negativo in fase difensiva, si è fatto valere quando ha spinto sulla fascia, ma errori di disimpegno ne ha commessi, sprecando qualche opportunità di incidere in attacco – 5
ZANOLI: davvero una brutta copia del calciatore visto a Napoli e soprattutto in maglia blucerchiata a Genova, unico lampo una fuga sulla fascia di competenza, nel primo tempo con assist per Weissman in ritardo per la conclusione, risultata sbilenca – 4,5
MANOLAS: il vero pilastro della difesa granata, è riuscito, fino a quando un infortunio non lo ha costretto a lasciare il campo, a far da muro alle incursioni avversarie, adoperando la classe che non gli manca – 6
PELLEGRINO: l’insufficienza è d’obbligo, la delusione imperversa, aveva soddisfatto a Torino, ma nel prosieguo, ben tre gare, ha fatto rimpiangere chi è stato ceduto. Neppure un salvataggio a portiere battuto può garantirgli un posto tra i meritevoli – 4,5
PASALIDIS: l’ammonizione ricevuta al 38’ per un intervento in ritardo su Mota, ne condiziona il comportamento da difensore puro, ed è comunque efficace sullo sgusciante attaccante portoghese. Purtroppo non può essere decisivo su Maldini, magari cercando di fermarlo in scivolata, in occasione della marcatura brianzola – 5,5
BASIC: partita onesta, regge il centrocampo quasi da solo, mantenendo le distanze da Gagliardini, forse un po’ troppo, lasciando sempre l’iniziativa all’avversario, che in più di una situazione è stato determinante negli attacchi degli ospiti – 6
COULIBALY: è un ricordo ormai sbiadito, il trascinatore che avevamo ammirato nello scorso campionato, ancora non ripresosi dall’infortunio che lo aveva tenuto lontano dal campo di calcio, e, forse, la Coppa d’Africa lo ha restituito ancor più evanescente. Più che giocato, ha passeggiato – 5
KASTANOS: alterna cose discrete, la conclusione dalla distanza, nel primo tempo, terminata di poco a lato, a soluzioni disastrose, come il non sfruttare adeguatamente occasioni al limite dell’area. Anche per lui una serata no, le cui motivazioni posso assumere diverse spiegazioni, ma in una partita dove necessitava la vittoria, poco interessano – 5
CANDREVA: può essere considerato un jolly, un trentasettenne che più di sudare la maglia e macinare chilometri, agire sulla fascia destra, su quella sinistra, davanti alla difesa, cercare di arrivare al limite dell’area per cercare di realizzare quel golletto da tre punti, un atleta che avremmo visto bene nel ruolo di calciatore – capitano – allenatore ? – 6,5
WEISSMAN: si è dannato l’anima, ha rincorso ogni pallone, ma risultando lui il terminale dell’attacco, asfittico non per colpa sua, avrebbe il diritto di ricevere i passaggi che lo mettano in condizione di segnare? A risposta affermativa, chiedere perché non dargli una spalla con cui dialogare ? – 5,5
BOATENG: compie il suo dovere e non ha colpe sulle reti avversarie – 6
TCHAOUNA: sostituendo l’unico attaccante, intuisce che da lui, allenatore in primis, ci si attende il match winner: ci prova con due tiri in rapida successione, e se sul primo, il pipelet monzese si supera respingendo, sul secondo potrebbe con maggiore lucidità servire la sfera a Dia, ma conclude nuovamente e Di Gregorio gli ribadisce di no – 6
DIA – LEGOWSKI – SIMY : s.v.
LIVERANI: ribadendo il concetto, a lui chiaro sin dal primo momento in terra granata, che questa era una gara da vincere, non è possibile far scendere in campo una formazione votata più a non prenderle. Fondamentale giocare con due punte, e poco importa se la squadra, secondo lui, non può reggere questo sistema di gioco. Cosa si attendeva per effettuare il cambio di Pasalidis che viaggiava a scartamento ridotto a causa dell’ammonizione e passare alla difesa a quattro ? rimarranno quesiti senza risposta! – 4,5