La saga delle “papere” di Ochoa e gli strafalcioni difensivi di Fazio e, in parte, di Manolas hanno consentito al Cagliari di mettere a segno troppo facilmente quattro goal e di guadagnare tre punti pesantissimi nella lotta per non retrocedere.
Liverani ha schierato per la seconda volta la squadra con la difesa a quattro, tre centrocampisti, due esterni offensivi ed una punta centrale. Un modulo tattico che a Udine aveva fruttato un punto al termine di una gara giocata discretamente, ma la disastrosa prestazione odierna del reparto difensivo, le “non parate” di Ochoa e la scarsa incisività offensiva per oltre un’ora di gioco, hanno causato l’ennesima umiliante sconfitta di questo sciagurato campionato.
Ormai è evidente che il secondo cambio di allenatore, con l’avvento di Fabio Liverani in panchina, ha nettamente peggiorato l’andamento del campionato dei granata. In un momento cruciale della stagione, mandare via Inzaghi che già conosceva le caratteristiche e potenzialità della rosa e che, anche se faticosamente e con scarsi risultati, stava iniziando a dare un po’ di smalto e identità al gruppo, è stato l’ennesimo errore di una stagione che sarà ricordata per la saga di scelte sbagliate da parte dello staff societario.
Le scelte dei titolari fatte da Liverani appaiono perdenti: Fazio e Manolas coppia centrale lenta e macchinosa, sia per l’età anagrafica, sia per la scarsa freschezza atletica; Ochoa titolare inamovibile nonostante prestazioni che ultimamente sono abbastanza imbarazzanti; Zanoli per nulla incisivo sulla fascia destra; l’ennesimo accantonamento di Gomis e Sambia che, quando sono stati chiamati in causa, hanno vivacizzato non poco il gioco offensivo della Salernitana. La cattiva gestione di Dia, unico attaccante di categoria in rosa.
Ma anche il modo d’interpretare il match lascia perplessi: la mancanza di una strategia di gioco adatta all’avversario di turno; la carenza di carica e cattiveria agonistica che al contrario ci si aspetterebbe vedere fin dal fischio d’inizio; il coraggio di osare di più non avendo ormai nulla da perdere, sono caratteristiche che l’attuale allenatore non sembra sia riuscito a trasmettere al gruppo.
Ormai parlare delle residue speranze salvezza di questa disastrata Salernitana appare un’utopia. Il Presidente Danilo Iervolino prendesse spunto dai numerosi e clamorosi errori commessi quest’anno e, facendone tesoro, eviti di farne altrettanti per il futuro prossimo.
La prossima stagione calcistica, che con molta probabilità sarà in serie B, va programmata fin da subito, scegliendo Direttore Sportivo, staff dirigenziale competente e allenatore, decidendo chi confermare dell’attuale rosa e chi cedere, fissando una località per il ritiro precampionato degna di una squadra professionistica e consegnando al nuovo Mister una rosa adeguata, sia numericamente, sia qualitativamente, sin dalla data d’inizio del romitaggio estivo.
Sempre che questo Presidente abbia voglia di continuare la sua avventura al timone della “nave” granata ed investire soprattutto in infrastrutture e settore giovanile. Un centro sportivo dignitoso per la serie A sarebbe la base di partenza di qualsiasi progetto calcistico degno di questo nome, a Salerno come altrove. Il Mary Rosy va bene per una squadra semi professionistica o dilettantistica.
Cagliari-Salernitana 4-2 (primo tempo 2-0)
Marcatori: 12′ p.t Lapadula (C), 40′ p.t Gaetano (C), 7′ s.t Shomurodov (C), 12′ s.t Kastanos (S), 14′ s.t Maggiore (S), 31′ s.t Shomurodov (C)
Cagliari (4-2-3-1): Scuffet; Augello (32′ s.t Wieteska), Mina, Dossena, Zappa; Makoumbou, Deiola; Jankto (21′ s.t Azzi), Gaetano (1′ s.t Shomurodov), Nandez (21′ s.t Viola); Lapadula (21′ s.t Oristanio). All. Ranieri
Salernitana (4-3-1-2): Ochoa; Zanoli (29′ s.t Sambia), Manolas (1′ s.t Pirola), Fazio, Bradaric; Coulibaly (29′ s.t Gomis), Maggiore, Kastanos (42′ s.t Basic); Candreva; Tchaouna, Weissman (20′ s.t Simy). All. Liverani
Arbitro: Francesco Forneau di Roma 1
Ammoniti: 25′ s.t Augello (C), 28′ s.t Kastanos (S), 40′ s.t Sambia (S)