truffa-baronissiBaronissi. Sinistri fantasma con falsi testimoni ed infortuni inesistenti certificati da medici. Questo è il risultato cui è approdato il lavoro congiunto dell’ufficio Avvocatura e dell’ufficio Manutenzione al Comune di Baronissi.

Si parla di un manipolo di ‘attori’ che hanno chiesto risarcimenti in denaro al Comune per presunti danni fisici riportati in seguito a rovinose cadute su strade comunali. Cinque, al momento, i fascicoli d’inchiesta aperti dalla Procura della Repubblica e dieci casi in totale i casi segnalati ai carabinieri di Baronissi. Due, invece, gli avvocati iscritti sul registro degli indagati, oltre alle presunte vittime ed ai testimoni.

conf.stampa2-baronissiStamane la conferenza stampa a Palazzo di Città, con i funzionari Valeria Maiorano e Valerio Ladalardo – responsabili rispettivamente dell’Ufficio Avvocatura e dell’Ufficio Manutenzione – impegnati da mesi nel complesso lavoro di accertamento legale e tecnico delle richieste di risarcimento pervenute al Comune.

“Analizziamo le richieste singolarmente e, in caso di anomalie, si procede al riscontro incrociato con altre denunce – spiegano i funzionari – cosa che abbiamo riscontrato in 10 casi su 35 ad oggi pervenuti. È così che abbiamo scoperto che alcune presunte vittime figuravano in altre richieste di risarcimento nelle vesti di testimoni. Il pre-allarme è scattato anche quando ci siamo trovati di fronte a certificati medici vecchi di due anni prima oppure illeggibili, scoloriti. Decisivo è anche il sopralluogo tecnico sul luogo del presunto incidente, in alcuni casi discordante rispetto alla descrizione fatta nella denuncia.”

Le strade comunali scelte per i finti sinistri sono per lo più arterie periferiche, lontano dal centro cittadino e da luoghi trafficati, dove la presenza di terzi avrebbe potuto procurare un contraddittorio alla versione dei finti testimoni.

“Il lavoro congiunto dei funzionari ha portato i suoi risultati – dichiara il sindaco Giovanni Moscatiello – Baronissi ancora una volta fa scuola in tal senso perché è un sistema che garantisce all’ente un quadro completo e particolareggiato delle denunce: cosa che non avveniva prima. Ed è tra l’altro un approccio metodologico che introdussi per la prima volta al Comune di Eboli quand’ero segretario generale.”

“Questo lavoro congiunto premia la scelta politica fatta mesi fa dal sindaco e dall’amministrazione – sottolinea il consigliere delegato al Contenzioso Antonio Di Filippi – e cioè di istituire l’Ufficio Avvocatura dell’ente, eliminando gli affidamenti degli incarichi ad avvocati esterni. Ciò ha prodotto anche un risparmio stimato in circa 60mila euro. Il prossimo obiettivo – conclude – è quello di istituire una banca dati comune con altre Amministrazioni dalla quale attingere elementi utili per i riscontri e bloccare sul nascere i tentativi di truffa organizzati da una filiera associativa che agisce sicuramente anche in altre realtà.”