Sala Consilina. Annullare il convegno del Partito Democratico previsto per i giorni 27 e 28 settembre a Teggiano e Padula. E’ quanto chiedono sigle del mondo sindacale ed imprenditoriale assieme ad alcuni comitati cittadini ai sindaci di Vallo di Diano. Il motivo della protesta è l’accorpamento del tribunale di Sala Consilina a Lago Negro sede quest’ultima ritenuta disagevole da raggiungere e poco idonea dal punto di vista delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
“Comprendo i motivi della protesta e mi associo ad essa ma di certo non possiamo venire meno ai nostri obblighi istituzionali” Non usa giri di parole Michele di Candia il sindaco di Teggiano per spiegare la situazione. Raggiunto al telefono al termine di una riunione durata gran parte della mattinata conferma la presa di distanza dall’organizzazione del convegno “Noi sindaci non prenderemo parte alla manifestazione ma non negheremo l’ospitalità né tanto meno l’occupazione del suolo comunale; è la legge che ci obbliga a farlo”.
Intanto non accennano a placarsi le polemiche sull’inidoneità della nuova struttura.
Secondo Valiante deputato salernitano e componente della segreteria nazionale del partito democratico il palazzo di giustizia di Lago Negro “Non dispone dei certificati di regolare esecuzione, di collaudo, di sicurezza degli impianti e di abilitazione all’utilizzo dell’immobile ai fini sismici. Il personale al momento trasferito – prosegue l’esponente democratico – opererebbe in assenza del certificato di sicurezza sul lavoro”.
Un’antenna sul tetto.
“Sull’immobile inoltre – denuncia Valiante – risulterebbe installata un’imponente antenna privata, non compatibile con la destinazione pubblica della struttura, che è un pericolo per la pubblica incolumità in quanto attrattrice di scariche atmosferiche”.
Di qui quindi la richiesta dell’attivazione della procedura prevista dall’articolo 8 del decreto legislativo n. 155 del 2012.
Secondo la norma citata quando sussistono specifiche ragioni organizzative o funzionali, il ministro competente può disporre che vengano utilizzati a servizio del tribunale, per un periodo fino a cinque anni, gli immobili dello Stato, ovvero del comune interessati da interventi edilizi, adibiti a servizio degli uffici giudiziari soppressi.
Raffaele de Chiara