Salerno. “Non si ha neppure il coraggio delle proprie azioni, addurre a nostra responsabilità il mancato confronto sull’iter di vendita della Centrale del Latte è davvero surreale oltre che falso”. Questa la replica, in una nota, dei sindacati Fai-Cisl, Uila-Uil, Flai-Cgil, di Salerno, alle decisioni prese dall’amministrazione comunale.
“Come fa ad essere credibile la tesi”, proseguono i sindacati, “che dal 19 agosto al 24 settembre non ci sono state più le condizioni e una data utile per incontrare il sindacato! Avevamo risposto (tramite e-mail), chiedendo qualche giorno di rinvio sulla data di convocazione, ricevendo ampie rassicurazioni e disponibilità a incontrarci successivamente (sic! Parola di politico). L’Assessore ha ricevuto nostre costanti e continue sollecitazioni per fissare un nuovo incontro; nulla da fare, il silenzio più assoluto, e sono andati avanti a dispetto dei lavoratori e delle loro rappresentanze”.
“L’impegno del sindaco De Luca“, scrivono ancora i sindacati nella nota, “nell’assemblea con i lavoratori fu inequivocabile: ‘non mancherà il confronto con il sindacato in nessuna delle fasi per l’eventuale vendita’, se questo proposito fosse stato effettivamente convinto e sincero, avremmo trovato innumerevoli date alternative al 9 agosto. Come è possibile far credere che quella data era unica e irrevocabile, è di tutta evidenza la pretestuosità e la malafede dell’assessore Buonaiuto, oltre a una piccineria imbarazzante”
“La verità”, concludono i sindacati, “è che si è scelto scientemente di escludere il sindacato, ritenendolo un freno e una perdita di tempo. Prendiamo atto di questa volontà dell’amministrazione comunale di Salerno, ma ci proponiamo di ricorrere a tutte le modalità d’azione e con maggiore incisività per sconfiggere questa cultura e difendere gli interessi dei nostri associati”.
“L’Assessore Comunale di Salerno al Bilancio Alfonso Buonaiuto tace su molti aspetti della vicenda della vendita della Centrale del Latte e la circostanza della mancata risposta delle organizzazioni sindacali, così come descritta dallo stesso Buonaiuto, è frutto di una ricostruzione dei fatti faziosa e di parte”. E’ quanto dichiara il Segretario Provinciale della CISL di Salerno Matteo Buono.
“Alla convocazione”, prosegue Buono, “sono seguiti colloqui telefonici nel corso dei quali si era convenuto di fissare l’appuntamento a data successiva al 19 agosto. Dopo di che abbiamo registrato il silenzio del Comune di Salerno fino alla pubblicazione del bando. Le Segreterie Provinciali di CISL, CIGL e UIL, inoltre, avevano richiesto, in via formale al Sindaco una convocazione per affrontare le tematiche di tutte le aziende pubbliche, coinvolte da un piano di privatizzazione. A questa richiesta non è giunta nessuna risposta, forse perchè il Primo Cittadino non ha dato il suo placet all’incontro con le forze sindacali che, oggi, in maniera strumentale, vengono messe sotto accusa”.
“Ci pare opportuno”, prosegue Buono, “ricordare come anche l’assessore all’Annona Franco Picarone non ha risposto alle numerose richieste di incontro da parte delle Organizzazioni Sindacali per affrontare le tematiche legate al commercio e, in modo particolare, alla situazione in cui vivono migliaia di lavoratori. Evidentemente anche in questo caso il Capo dell’Amministrazione non ha ancora dato il suo ok”.
“Bene farebbe l’assessore Buonaiuto”, conclude Matteo Buono, “a chiarire i mille dubbi che circondano la pubblicazione del bando sulla vendita della Centrale del Latte a cominciare dall’assenza, nel disciplinare, dei vincoli per il mantenimento in loco dell’attività produttiva, circostanza che, nella sostanza, consente anche di tutelare, in maniera concreta i posti di lavoro”.
Resta alta anche l’attenzione da parte della Cgil provinciale sul caso Centrale del Latte di Salerno. “Innanzitutto il nuovo acquirente dovrà garantire la tutela dei livelli occupazionali, preservando la qualità del prodotto e mantenendo intatto l’indotto – spiega Maria Di Serio, segretaria generale Cgil Salerno – Da sempre la Centrale del Latte è un volano per la zootecnia locale: tutto il latte trasformato, infatti, deriva dagli allevamenti del Cilento. Questa azienda ha dato un impulso fondamentale all’economia delle zone interne. Nel corso degli anni le proprietà organolettiche del latte della Centrale sono state riconosciute a livello nazionale. Ecco perché – conclude Maria Di Serio – il gruppo che subentrerà dovrà imprescindibilmente garantire la provenienza nostrana del latte e quindi la qualità” .