Capaccio. Conti in rosso per il Consorzio di bonifica Sinistra Sele. A renderlo noto è il consigliere delegato Giuseppe Antonio Troncone che ha inviato una lettera la presidente Vincenzo Fraiese, alla deputazione amministrativa e ai consiglieri delegati.
“A detta della deputazione – scrive Troncone – la deficienza di disponibilità di liquidità mina la stessa esistenza del Consorzio atteso che, al momento, risulta assediato da debiti e impegni di spesa improcrastinabili come quello con l’Enel. Qualora non si riuscisse a far fronte agli accordi intercorsi per sanare il pregresso, la società potrebbe interrompere la fornitura di energia elettrica con la sospensione di un servizio vitale sia per l’irrigazione che per l’acquedotto”.
Vista la situazione alcuni deputati di maggioranza hanno proposto di far ricorso a una società di recupero crediti. Una decisione quest’ultima da prendere, secondo Troncone, “dopo aver avuto maggiori delucidazioni sull’entità del debito, sulle eventuali strategie di recupero qualora siano state adottate e sulla documentazione completa per avanzare proposte.”
“Analizzando lo stato patrimoniale del Consorzio è emerso – spiega Troncone – che nel 2009 sono stati riportati debiti per un importo complessivo di 50.350.835 euro, di cui 5.135.423 per debiti verso fornitori e 41.000.000 per opere di bonifica da realizzare e finanziare per anni successivi. Con un gap tra crediti e debiti di 1.400.000 euro.”
” Nel 2010 – puntualizza ancora il consigliere delegato- i debiti ammontavano a 34.957.531 euro con un gap tra residui attivi e passivi di 2.300.000 euro. Con una diminuzione di crediti verso gli utenti di 450.000 euro e un incremento verso i fornitori di circa 2.500.000 euro. Nel 2011 i debiti sono stati di 32.517.301 con un gap di 2.600.000 euro.”
“Nel 2012 – continua Troncone- notiamo residui passivi per 39.564.962 e il gap ammonta a 2.700.000 euro. Si nota un aumento di credito verso gli utenti di 700.000 euro e un incremento di debiti verso i fornitori di 300.000 euro. Quello che emerge è che i debiti verso i fornitori sono aumentati di circa 5.000.000 euro a fronte di un incremento di crediti di un milione. Quindi le difficoltà di liquidità non vanno indirizzate tutte sull’insolvenza degli utenti, ma su altre cause.”
“Su queste cause da accertare – conclude Troncone – nel giro di qualche settimana, sarà convocato un consiglio in cui perverranno tutti i dati richiesti in modo da poterne discutere e proporre le varie soluzioni”.
Enrica Bovi