Uno studio internazionale ultradecennale, condotto dall’Istituto di neuroscienze e fisiologia dell’accademia Sahlgrenscka dell’università di Gothenburg, e pubblicato sul British Medical Journal Open, ha rivelato che lo stress nuoce molto di più alle donne di mezza età. Infatti, secondo la ricerca, lo stress aumenta del 21% il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer durante la vecchiaia e del 15% quello di sviluppare altre forme di demenza senile.
Iniziato nel 1968, lo studio svedese ha coinvolto 800 donne che all’epoca avevano in media 40 – 50 anni: alle donne, seguite per alcuni decenni, sin dall’inizio è stato chiesto se avessero fatto esperienza dei più incisivi fattori di stress noti (tra cui divorzio, morte del partner, disturbi mentali seri o problemi di alcolismo in famiglia). I ricercatori hanno anche chiesto se le donne avessero disturbi del sonno o altri sintomi di disagio psicologico quali ansia, paura, irritabilità e se avessero avuto uno di questi sintomi nei cinque anni precedenti. Dalla ricerca è venuto fuori che una donna su quattro aveva fatto esperienza di almeno uno dei fattori di stress più comuni, e un’uguale proporzione di donne di almeno due di essi. Incrociando tutti i dati e le informazioni emerse dai questionari, a parità di altri fattori di rischio noti per la demenza, le donne che hanno vissuto condizioni di stress tra i 40-50 anni avevano un rischio di ammalarsi di Alzheimer del 21% maggiore e un rischio di demenza in generale del 15% maggiore. Così, risulta possibile che in vario modo lo stress logori la salute del cervello causando dei cambiamenti alla lunga deleteri.